Il questore di Napoli: “Ragazzini scimmiottano Gomorra, troppi e fuori controllo”


Il questore Antonio De Iesu, assieme al colonnello Ubaldo Del Monaco, comandante provinciale dei carabinieri di Napoli, e Antonio Serpico, capo della sezione Falchi, si sono recati ieri pomeriggio all’ospedale Monaldi per una visita a sorpresa al giovane Arturo, il 17enne accoltellato in via Foria a Napoli.

De Iesu ha colto l’occasione per commentare non solo questo fatto di cronaca, ma anche la recente stesa messa a segno a San Giovanni a Teduccio il 31 dicembre, quando un ragazzino di dodici anni è rimasto ferito da un proiettile esploso durante una stesa: “La criminalità organizzata in questa storia non c’entra niente – spiega il questore, come riporta Il Mattino – Lo sanno molto bene, i camorristi veri, che le “stese” poi significano grande attenzione delle forze dell’ordine e della stampa e riflettori puntati per giorni su un intero quartiere: l’esperienza mi insegna che non è quello che vogliono”.

L’attacco, poi, a Gomorra: “Si tratta di azioni che vanno oltre ogni logica criminale, spari in aria per fare cosa? Ancora una volta è opera di ragazzini che giocano a scimmiottare Gomorra. Si mettono insieme, diventano un branco e seminano il terrore. Presi singolarmente non valgono niente. I muschilli, ve li ricordate? Stesso modello di micro criminalità a distanza di molti anni. Il dramma vero è che sono troppi e fuori controllo”.


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