Napoli, il Capodanno dei veleni. I dati dell’Arpac: livello di polveri sottili alle stelle


E’ stato un Capodanno all’insegna del divertimento quello vissuto a Napoli e dintorni. Dopo anni passati a contare il numero dei feriti per i fuochi d’artificio, in questo 2018 c’è stata una positiva inversione di tendenza: si è sparato di meno. Sicuramente efficaci le campagne di sensibilizzazione volte a limitare e talvolta ad evitare l’uso di fuochi pirotecnici. Anche noi vi abbiamo proposto diversi articoli a riguardo, volti a salvaguardare anche i nostri amici a quattro zampe, tra le prime vittime dei festeggiamenti di Capodanno.

Come spesso accade in questi casi, un numero così elevato di fuochi nell’aria non può che portare con sé conseguenze decisamente negative per i cittadini, costretti a respirare in un clima avvelenato. I festeggiamenti per l’arrivo del 2018, stando ai dati riportati dall’Arpac, hanno fatto schizzare alle stelle i valori delle polveri sottili nell’aria. Come si evince dal sito dell’Agenzia, a Napoli (zona Ferrovia) si è registrata una media giornaliera di 376 microgrammi per metro cubo di polveri sottili: il limite da non superare è di 50.

Ancora più eloquenti, in tal senso, sono i dati registrati dalle centraline, che riportano in tempo reale i valori della qualità dell’aria. Verso le ore 2:00 dell’1 gennaio, a Napoli, sempre nella zona Ferrovia, si sono raggiunti 3041 microgrammi per metro cubo di polveri sottili. Dati che fanno il paio a quelli che vi avevamo riportato il 28 dicembre scorso, in cui 14 città della Campania – Napoli compresa – soffocate dallo smog, e che testimoniano quanto ci sia ancora da fare per migliorare la qualità dell’aria.


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