Salvatores: “Prima a Napoli si girava di meno per paura. Gomorra? Non c’entra nulla”


Esce domani al cinema “Il ragazzo invisibile. Seconda generazione”, sequel del film di Gabriele Salvatores, vincitore dell’Oscar europeo, assegnato dalle giurie formate da ragazzi di 25 paesi. Salvatores, nato a Napoli, vorrebbe presto tornare in città a girare il secondo capitolo di “Nirvana“, affascinato anche da un ritorno nella sua terra d’origine. Ne ha parlato ai microfoni de “La Repubblica”:

“Napoli ha sempre avuto un enorme potenziale, prima si girava di meno perché c’era un po’ di paura e meno sicurezza, oggi è diverso. A Napoli sono sempre accolto come il figliol prodigo, come quello che se n’è andato: la città mi adotta sempre e mi protegge. Ho un progetto, non è prossimo, ma è un film sempre di fantascienza, sarebbe perfetto per Napoli: il remake di “Nirvana”, per come è Napoli, per i suoi colori, basterebbero poche tecnologie, mi piacerebbe legare il futuro con il passato della città”.

Su Gomorra presunta serie istigatrice di violenza, Salvatores la pensa così: Non c’entra nulla la serie tv, è un problema endemico, storico, io penso che viene sempre prima la realtà e quindi il cinema. E soprattutto non credo che ci siano ragazzi cattivi: la società determina la cattiveria, se uno si sente rifiutato, emarginato, se non può realizzare i suoi sogni, e non ha una visione del futuro, è portato a prendersi tutto e subito, senza curarsi di cosa accadrà”.


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