Aborto. In Campania più obiettori del resto d’Italia: coscienza o truffa?


“I dati rilevati dal Ministero della Salute circa l’obiezione alla pratica dell’aborto in Campania sono vergognosi. Ritengo gravissimo che di fronte ad una media nazionale del 60% di punti Ivg nelle strutture pubbliche censite, quella campana sia pari al 30%, meno della metà della media nazionale.”

“Temo fortemente che ci sia dell’altro dietro questi numeri come già era avvenuto con la vergogna dei tagli cesarei in Campania che deteneva fino a poco fa il record in Europa soprattutto ad opera di aziende convenzionate private che solo dopo il nostro intervento hanno cominciato a invertire una tendenza che faceva ottenere il doppio rimborso alle strutture ospedaliere e il massimo della comodità ai ginecologi che operavano secondo tempi e modi decisi da loro.”

“Offriremo tutela e assistenza legale gratuita a tutte le donne che denunceranno quei medici che si dichiarano obiettori all’interno di strutture pubbliche per poi praticare in privato aborti anche clandestini in particolare a minorenni, a donne straniere e a prostitute come è già avvenuto in diverse occasioni. Una vergogna a cui si deve mettere fine al più presto”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, componente della commissione Sanità.


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