Genny Cesarano, la sentenza del giudice: “Fu ucciso con inaudita ferocia”


Sono uscite le motivazioni della sentenza che ha visto condannati all’ergastolo i quattro ragazzi che, nel settembre del 2015, durante una “stesa”, uccisero senza motivo Genny Cesarano. “hanno manifestato la loro totale indifferenza al valore della vita umana”, si legge nelle motivazioni del gup Alberto Vecchione.

I quattro ragazzi condannati, quella notte, avrebbero dovuto colpire il boss Pietro Esposito, rivale di Carlo Lo Russo. Per ottenere le attenuanti generiche, agli imputati non è servito neppure ammettere le proprie responsabilità e chiedere perdono ai familiari della vittima: “L’inaudita ferocia, l’insensibilità per i propri simili manifestata dagli imputati nell’esecuzione del delitto appare palese“.

Proprio perché non si resero conto se in piazza vi fosse la vittima designata i quattro condannati “appena notata la loro presenza nella piazza, iniziavano a sparare all’impazzata nei loro confronti. Tra le vittime — scrive ancora il giudice — poteva esserci chiunque: ciò evidentemente non assumeva alcun interesse per gli imputati, agli occhi dei quali non si presentavano esseri umani ma semplicemente dai bersagli, da colpire solo per dimostrare a tutti che nessuno doveva osare sfidare i <<capitoni>>“.


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