“Ciao sono Matteo, volevo la mia favola ma quella merda mi ha ucciso”


“Ciao sono Matteo (nome di fantasia), ero un ragazzo bello, due occhi neri profondi e tanta voglia di vivere. Un giorno ho incontrato una bestia nera, cattiva ma molto affascinante: l’eroina. Dicevano che con quella avrei risolto tutti i problemi, purtroppo non era così“.

“Un giorno per caso conosco una ragazza, giovanissima, bella, me ne innamoro al primo sguardo. Forse io non ero giusto per lei, per i miei problemi e perché non avrei potuto darle il futuro che meritava, ma entrambi ci innamoriamo e non possiamo farne a meno”.

Lei scopre che mi drogo e non ne vuole più sapere di me. Ma l’amavo troppo e così le prometto che non mi bucherò più e per molti anni è stato così. La sua famiglia non conosceva la mia dipendenza dalla droga mi vedevano perlopiù come il fidanzato troppo grande di età per la figlia 14enne e che non aveva un lavoro fisso”.

“Voglio migliorare, così divento un infermiere, ero bravissimo, un mago delle punture ma solo quelle fatte a fin di bene. Vengo accolto e tutti si affezionano a me, dai miei nipoti acquisiti, ai cognati, nuora e suocero. Tutti mi vogliono bene, so farmi voler bene”.

Con la mia lei facevamo progetti per il nostro futuro. Avevamo già una casa tutta nostra, stavamo progettando delle nozze. Nonostante davanti a me poteva esserci un futuro roseo io ci ricasco. Complice l’ambiente del carcere in cui lavoravo, io cedo nuovamente all’eroina“.

“Lei lo scopre e non vuole più saperne di me. Le prometto che non la prenderò mai più ma questa volta non mi crede e non mi vuole più. Sono disperato perché l’amavo tantissimo, avrei voluto avere dei figli con lei ma quella dipendenza era nuovamente comparsa”.

“Vado via dalla mia città per dimenticare tutto ma poi trovo la morte. Da solo, incidente diranno, ma mi ero fatto di brutto e ci sono rimasto secco“.

“Questa è la mia storia. Avrei voluto un finale diverso, avrei voluto una favola ma non è stato possibile a causa di quella merda! Così dico a chi ha un amico, un parente, una persona a cui tenete che si droga, di aiutarlo in tutti i modi. Di far sentire loro che quella è una strada sbagliata che porta alla morte. La droga non risolve i vostri problemi, ve li fa dimenticare per poche ore ma restano. La vita va affrontata, va vissuta, vi prego non fate più il mio errore!”.

Matteo oggi non c’è più, come non c’è più Pamela, e molti altri ragazzi che sono stati divorati da uno dei mali peggiori di questa terra: la droga. Seguiamoli questi ragazzi, facciamo in modo di farli amare la vita più di quella schifezza che li logora. Ogni vita vale la pena di essere salvata.


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