Allarme influenza in Campania: “C’è un’invasione di pazienti, mancano i medici”


Ospedale sovraffollati e carenza di medici. La Campania, così come il resto del paese, è alle prese con l’influenza, causata dal freddo e dalla pioggia di queste ultime settimane. A lanciare l’allarme sono Corrado Calamaro e Luigi Sparano, rispettivamente segretario amministrativo e segretario provinciale della Fimmg Napoli.

Un allarme che si allarga, chiaramente, al timore che possa essere a rischio la continuità assistenziale negli ospedali. “I numeri sul territorio sono tali che il nostro timore riguarda ora gli ospedali, il rischio di un collasso è concreto”. Restano anche tutte le perplessità dei medici Fimmg sulla catastrofe annunciata dei pensionamenti dei medici di medicina generale.

Per Calamaro e Sparano “E’ necessario che la politica si occupi adesso della questione dei pensionamenti dei medici di medicina generale, altrimenti nei prossimi anni sarà un disastro assistenziale. E lo sarà ancor più per regioni come la Campania. La situazione – spiegano – è molto seria e saranno soprattutto i cittadini delle regioni meridionali, Campania in testa, a risentire dei pensionamenti attesi nei prossimi cinque anni“.

Se in tutta Italia, di qui al 2022, verranno pensionati 45mila medici – spiegano – solo in Campania i camici bianchi coinvolti saranno quasi 1700. In particolare, i medici di medicina generale che andranno in pensione, dopo i 169 già pensionati nel 2017, saranno 240 nel 2018, 308 nel 2019 e 358 nel 2020, 385 nel 2021 e 399 nel 2022“.

Ovviamente, Calamaro e Sparano mettono in guardia non dal sacrosanto diritto di pensionamento dei medici, bensì dal numero esiguo di medici che ogni anni vengono formati. “Per essere medici di medicina generale – spiegano – è necessaria una formazione specifica che dura tre anni. Corsi di formazione che sono legati a borse di studio bandite dal Ministero. Bene, la quantità annua di queste borse di studio è in netto contrasto con il numero di medici che andranno in pensione. La Campania, ad esempio, ha 80 solo posti ogni anno“.

All’Ospedale Cardarelli è stata attivata al Cardarelli l’Unità di Crisi per la gestione del super afflusso di pazienti di questi giorni. Come ormai da prassi, i protocolli definiti assieme alla direzione sanitaria e con il supporto di tutti i responsabili delle diverse strutture hanno portato all’attivazione dell’Unità di Crisi, consentendo il governo dell’emergenza. “Non possiamo scegliere quanti pazienti debbano arrivare al nostro pronto
soccorso, ma adesso siamo in grado di governare l’emergenza – spiega il direttore generale – il Cardarelli ha voltato pagina. Prevenendo ogni possibile scenario si riesce a tamponare anche giornate di super afflusso come le ultime che abbiamo vissuto. I dati odierni sono comunque ben superiori alla normale straordinarietà alla quale siamo abituati“.


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