Napoli. Festini hard e sesso gay con preti, Sepe: “La pagheranno”


Dopo il dossier ricevuto sui presunti casi di omosessualità nella Chiesa, la Curia di Napoli ha convocato, per domani mattina, l’ex escort che ha denunciato il fatto per avviare un lavoro di riconoscimento proprio sui contenuti del dossier. A Largo Donnaregina, quindi, si sta avviando l’opera di discernimento e quella di riconoscimento degli oltre cinquanta sacerdoti e seminaristi che compaiono nel dossier, formato da 1200 e pagine ricche di foto e chat erotiche.

Ovviamente i collaboratori del cardinale Sepe potranno occuparsi solo dei due casi che riguardano strettamente la diocesi partenopea, ma si sono già attivati per sottoporre alle altre diocesi di competenza i dati che le riguardano. Dati che non lasciano spazio a dubbi e fanno emergere il tenore di vita scellerato di preti e seminaristi, non proprio conforme a quella che è la missione ecclesiastica a loro affidata.

Tra i casi segnalati anche quelli di un prete già sotto inchiesta per pedofilia e di due alti prelati vicini al Vaticano. Pertanto, il dossier sarà visionato anche dalla Santa Sede che, in linea con le nuove disposizioni di Papa Francesco, vorrà sicuramente fare chiarezza su una vicenda che rischia di creare nella Chiesa un ulteriore grande terremoto.

Intanto, l’Arcivescovo di Napoli, il cardinale Sepe, destinatario del dossier, ha espresso tutta la sua amarezza, ma ha anche giurato battaglia contro chi ha sbagliato. “Napoli non c’entra. Ci sarebbero due sacerdoti di cui nei fatti non conosco nomi e cognomi. Si è voluto utilizzare Napoli come ufficio postale. Ci sono tante diocesi È stata scelta Napoli probabilmente perché questo signore abiterebbe a Napoli e quindi per lui era più facile consegnarlo qui. Napoli di fatto non c’entra, nel senso che trattandosi di diverse Diocesi io come vescovo di Napoli non ho competenza con nessun’altra diocesi e ognuno si prenda la sua responsabilità“, ha subito chiarito il porporato.

Sono indignato – ha continuato –perchè per colpa di qualcuno si cerca di dipingere il volto della Chiesa come sporco per tutti. Ma io dico e parlo di Napoli ci sono circa mille sacerdoti che lavorano, si sacrificano con entusiasmo. Sono la stragrande maggioranza che lavorano nel Cristo e nella chiesa con bene enorme, un bene immenso. E poi ce ne sono alcuni che tradiscono la propria vocazione, la propria missione, infangando e violentando il volto della Chiesa. Per chi sbaglia c’è da pagare per quanto male hanno potuto fare e stanno facendo alla Chiesa“.


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