Elezioni concluse, cosa succede ora? I vari passaggi per formare il nuovo Governo


Ad elezioni e scrutini conclusi, adesso si procederà con i passaggi istituzionali per nominare i nuovi presidenti delle Camere e con la formazione del nuovo governo. Passaggi formali ma importanti. Il primo passaggio è l’ingresso degli eletti in Parlamento: l’8 e il 9 marzo i nuovi deputati e senatori potranno iniziare a registrarsi in Parlamento: foto di rito, consegna del tesserino da parlamentare ed altre pratiche burocratiche da formalizzare.

In seguito avrà luogo la prima seduta delle nuove Camere: che si terrà il 23 marzo. Per scegliere chi presiederà questo primo appuntamento delle nuove assemblee, i regolamenti parlamentari di Camera e Senato fissano criteri diversi. A Palazzo Madama vale quello dell’anzianità e toccherà quindi all’ex presidente della Repubblica e senatore a vita Giorgio Napolitano con i suoi 93 anni. A Montecitorio si cercherà tra i vicepresidenti della Camera della legislatura precedente, partendo da quello che è stato eletto con più voti: toccherà al Pd Roberto Giachetti, sempre che venga rieletto, altrimenti si passerà a Luigi Di Maio. Se tra i deputati non dovesse esserci nessun ex vicepresidente (neanche delle precedenti legislature), sul seggio più alto siederà il deputato più anziano.

Durante la prima seduta delle Camere si eleggeranno i nuovi presidenti delle Camere. Al Senato ci vorranno un massimo di due giorni: se dopo tre votazioni nessuno supera la maggioranza assoluta si va al ballottaggio tra i due più votati. Alla Camera, invece, i tempi potranno essere più lunghi: per eleggere il nuovo capo dell’assemblea serve la maggioranza dei due terzi nei primi tre scrutini, poi la maggioranza assoluta, e si avanti così fino alla fumata bianca. Entro il 25 marzo i parlamentari dovranno comunicare a quale gruppo vogliono appartenere e ogni gruppo, entro la data del 27 marzo, dovrà eleggere il proprio presidente.

Dopo la proclamazione dei nuovi eletti che andranno ad occupare le poltrone di presidenti di Camera e Senato e formati i gruppi parlamentari, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni rassegnerà le dimissioni e inizieranno al Quirinale le consultazioni per la formazione del nuovo governo. Al Quirinale saliranno i presidenti delle Camere, l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano e i rappresentanti dei gruppi parlamentari. Finite le consultazioni il presidente della Repubblica Sergio Mattarella deciderà come proseguire: incarico esplorativo (se la situazione dovesse essere ancora confusa) o incarico pieno, per formare il nuovo governo.

Se il premier incaricato da Mattarella scioglierà la riserva, presenterà la lista dei ministri al presidente della Repubblica. Seguirà il giuramento con la sua squadra di Governo presso il Palazzo del Quirinale. In seguito andrà alla Camera e al Senato per ottenere il voto di fiducia. Se dovesse rinunciare all’incarico, inizierà un nuovo giro di consultazioni per assegnare l’incarico ad un loro candidato. Ottenuta la fiducia il nuovo governo potrà iniziare il suo lavoro.

Fonte: Skytg24


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