La mamma di Arturo: “Chi lo ha aggredito presto sarà libero”


Le baby-gang e l’insana violenza di minorenni incoscienti sono ormai gli argomenti di cronaca più trattati negli ultimi mesi. E spesso lo scenario in cui si consumano queste atroci manifestazioni di forza bulla è proprio la città di Napoli. Bambini educati alla violenza che sembrano idolatrare esempi negativi che li indirizzano verso la delinquenza e la criminalità.

A parlare di questa cattiva tendenza che sta influenzando e condizionando i giovani di oggi è la mamma di Arturo, il ragazzo 17enne ferito senza motivo da una baby gang. Per fortuna ora Arturo sta bene, ma la mamma dopo l’aggressione al figlio ha deciso di battersi per frenare e fermare questo fenomeno, creando la fondazione “Artur”.

Tuttavia il problema delle baby gang che sta dilagando in maniera incontenibile necessita, per essere arginato, della collaborazione di tutti. E infatti la mamma al Corriere del Mezzogiorno spiega: Servono le istituzioni ma anche la scienza. Perché nei cervelli di questi ragazzi sta accadendo qualcosa che ci sfugge e va studiato. È come se non ci fosse una correlazione tra parte razionale ed emotiva. Va capito, per agire. E poi dobbiamo stimolare scelte coraggiose e risolute. Non ne usciamo negando o costruendoci degli alibi”. 

Insomma un fenomeno che non deve passare come una bravata del momento, ma necessita anche di studi più approfonditi: Questi sedicenni hanno il cervello di bambini di dodici anni. Questo li rende pericolosi. Uno che utilizza una fiocina come tirapugni non è consapevole che se lo userà ucciderà la sua vittima. Arturo è stato ferito con una lama di 6 centimetri che è arrivata quasi all’ arteria polmonare. È una guerra urbana e, sì, era prevedibile che ci sarebbe scappato il morto”.

Quando hanno arrestato Luigi, l’assassino di Franco Della Corte, ha detto che pensava dormisse, perché rantolava. E quando lo stavano portando nella struttura dei Colli Aminei, mentre il poliziotto che era con lui gli diceva: guarda che hai ucciso un uomo, Luigi ha risposto: ma mi posso fare una doccia?“.

Inoltre anche la giustizia non riesce a destinare a questi baby-delinquenti pene esemplari: “Dieci giorni prima delle elezioni il ministro della Giustizia Orlando con un decreto ha allargato la possibilità di fruizione di pene alternative ai minorenni condannati fino a quattro anni. Sa cosa significa? Che i potenziali assassini di Arturo, tra un po’, ce li ritroveremo per strada, a cento metri da casa“.

Arturo per fortuna sta meglio, ma la sua vita non è ancora normale: “Sta che per sostenere una semplice interrogazione di filosofia ha dovuto fare un pomeriggio di logopedia, di prove di respirazione. Sta che la cosa più normale per un ragazzino al quarto anno di liceo come un’interrogazione diventa una montagna da scalare“.


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