Prete indagato per camorra: “Si è messo 200mila euro sotto l’abito talare”

Prete


Un nuovo possibile scandalo fa tremare la Diocesi di Napoli per le indagini della DDA a carico di S.B., parroco a Caivano, finito sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti per un possibile concorso esterno in associazione camorristica, riguardante il clan Moccia.

Il prete durante l’interrogatorio, durato circa tre ore, ha cercato di allontanare dalla sua persona le accuse, ma il suo nome è uscito fuori da alcune intercettazioni che lo presentavano come colui che “si è messo 200mila euro sotto l’abito talare, soldi da portare all’estero, in particolare a San Marino“.

Il parroco ha chiarito di non essere stato contattato da nessuno e che non è mai stato a San Marino. Gli inquirenti continueranno a fare chiarezza, ma il difensore del prete confida in una rapida archiviazione del caso. Il filone di indagini dove il prete si ritrova coinvolto, come riporta Il Mattino, riguarda la retata messa a segno dalla Procura a carico dei Moccia, un blitz confermato dal Tribunale del Riesame, che ha rigettato quasi integralmente le richieste di scarcerazione, soprattutto dopo le decisive indagini sui punti più controversi della faccenda.


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