Donne sul trono di Palazzo Reale, orribili insulti sul web: non è violenza anche questa?


Quattro ragazze si fanno una foto sul trono borbonico di Palazzo Reale, lì dove hanno seduto un tempo Ferdinando II e Francesco II: è questa la notizia calda che ieri è comparsa su tutti i giornali indignando il web. Sono volati insulti, epiteti poco garbati nei confronti di quelle quattro ragazze la cui identità ovviamente rimarrà sconosciuta.

Il fatto in sè è grave, la smania di farsi una foto inedita, che nessuno ha mai fatto, può portare ad estraniarsi dalla realtà, a non rendersi conto di essere seduti su un trono antico, su un pezzo di storia che dovrebbe essere solo ammirato, neppur toccato. Le ragazze non se ne sono rese conto, o almeno si spera sia così.

L’odio e la violenza che ha scatenato questo episodio potrebbe essere più preoccupante. Nell’era in cui le donne vengono violentate verbalmente, fisicamente e moralmente, nell’era in cui i casi di violenza sulle donne sono all’ordine del giorno, perchè si attaccano aggressivamente quattro ragazze? In effetti non sappiamo bene i fatti, se abbiano superato una barriera che circondava il trono o se questa delimitazione non c’era proprio, potrebbe trattarsi di una bravata, di una sciocchezza che sicuramente qualcuno le avrà fatto notare.

Alla base di questa foto fatta da quattro ragazze c’è l’assenza della consapevolezza del bello dell’arte, del percepire che una cosa antica deve essere preservata e non mercificata ad uno scopo estetico. Manca una cultura di fondo, qualcuno che ti insegni che le meraviglie artistiche vanno ammirate da lontano. Probabilmente indagando a fondo, la colpa loro sta proprio in questa mancanza.

Eppure il web ha definito quelle quattro ragazze nel peggiore dei modi. Nello stesso giorno in cui si parlava della turista inglese stuprata da dieci uomini, un episodio di violenza che ha indignato tutti, si offendevano queste ragazze. Due facce della stessa medaglia.

C’è già una richiesta che queste donne vengano multate e paghino per la loro “bravata” ma non è più possibile assistere ad attacchi verso le donne di questo genere, non c’è giustificazione che tenga.


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