Chi si siede sui monumenti, chi ruba e chi fa i bisogni: non vogliamo questi turisti


Gli ultimi dati sul turismo ci raccontano di una Napoli tra le capitali del turismo italiano. Un trend, come noto, positivo, che dura ormai già da diversi anni. Anche durante l’ultimo week-end appena trascorso, la Campania è stata tra le principali regioni italiane più visitate. Per il ponte del 2 giugno, infatti, Napoli ha battuto Roma, e la Campania è risultata la terza regione d’Italia per turisti.

Risultati eccellenti, che evidenziano la straordinaria ricchezza artistica e culturale della nostra terra. Un patrimonio da salvaguardare e tutelare, specie da quei turisti che non rispettano i paesi di cui, anche se per pochi giorni, sono ospiti. Ci riferiamo a quel turista francese che ha diffuso sui social una foto che lo ritrae sorridente, seduto sulla colonna della basilica degli Scavi di Pompei. Non sono mancati, evidentemente, commenti negativi e critiche nei suoi confronti.

Il suo gesto è stato ritenuto oltraggioso, considerando che gli Scavi di Pompei sono il sito archeologico più importante della Campania e tra i più visitati al mondo. Insomma, la principale fonte di ricchezza del Paese (il turista, appunto), spesso può diventare anche la prima fonte di problemi. Turisti senza controllo e senza alcun rispetto per le regole, come la coppia di visitatori tedeschi che ha derubato un napoletano pochi giorni fa.

Al di là dei soliti luoghi comuni – dei quali molti giornali si sono fatti portavoce con il solito Sputtanapoli – quello di Capri resta un episodio da stigmatizzare. Così come a Santa Chiara, dove una coppia di turisti (forse britannici) si è appartata in un angolo dei giardinetti per espletare i proprio bisogni fisiologici. Ennesimo episodio di inciviltà che evidenzia come Napoli e tutta la Campania non siano ancora in grado di controllare al 100% l’enorme flusso di turisti di questi ultimi anni.

Mancano, spesso, punti d’informazione che possano aiutare il turista a muoversi in città. Senza considerare, poi, i deficit sul fronte del trasporto pubblico (vedi Anm e Circumvesuviana, alle prese con ritardi, soppressioni, manutenzioni e talvolta anche episodi di violenza). In casi come questi, servirebbe uno sforzo maggiore da parte delle istituzioni, al fine di salvaguardare lo straordinario patrimonio culturale della nostra terra, che come tale non può e non deve in alcun modo essere deturpato, ma anzi difeso.


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