Fico si schiera con Saviano: “Chi ha il coraggio di denunciare dev’essere protetto”


Togliere la scorta a Saviano? Saranno le istituzioni competenti a valutare se corre qualche rischio, anche perché mi sembra che passi molto tempo all’estero, quindi è giusto valutare come gli italiani spendono i soldi“. Con queste parole, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ha scatenato l’ennesima polemica delle ultime settimane. Il rapporto tra i due è sempre stato aspro, con Saviano che non ha mai risparmiato dure critiche all’operato del leghista, prima nella veste di leader politico e poi come ministro.

Dopo la difesa di Pietro Grasso, che con un post via social ha sottolineato la gravità delle parole di Salvini, per Saviano è arrivata anche quella (seppur indiretta) del presidente della Camera: il pentastellato Roberto Fico. “L’Italia – ha scritto – è il Paese che ha nel suo ventre tre fra le più grandi organizzazioni criminali internazionali: mafia, camorra, ‘ndrangheta. Tutti i cittadini, gli imprenditori e gli intellettuali che hanno avuto il coraggio di denunciare e opporsi alla criminalità organizzata devono essere protetti dallo Stato. Spero che al più presto questo male che rovina la vita a migliaia di persone, si infiltra nell’economia e talvolta nelle istituzioni, possa essere definitivamente sradicato, diventando così solo un brutto ricordo. In questo modo nessuno dovrà più essere scortato perché finalmente libero“.

Va ricordato che Saviano, che nella sua risposta a Salvini lo ha definito “ministro della malavita“, dalle prime minacce di morte del 2006 da parte dei cartelli camorristici del clan dei casalesi, denunciati nel suo esposto e nella piazza di Casal di Principe durante una manifestazione per la legalità, è sottoposto a un protocollo di protezione che dal 13 ottobre 2006 ne prevede la scorta.


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