Muore “‘O cucchiere”, boss vicino ai Casalesi: il questore vieta i funerali in chiesa


E’ morto stamattina a Casapesenna Luigi Venosa, detto ‘O cucchiere, boss vicino al clan dei Casalesi. L’uomo, in fin di vita, era stato scarcerato a Catanzaro qualche giorno fa dopo la richiesta dei familiari di concedergli di morire “nel proprio letto”, a casa della figlia.

La famiglia di Venosa aveva scelto di celebrare i funerali nella chiesta dell’Annunziata a San Cipriano d’Aversa, e la funzione avrebbe dovuto svolgersi domani mattina alle 10. Molti manifesti erano già stati affissi, e questo ha scatenato la reazione dei familiari delle vittime di camorra, come quelli di Antonio Di Bona, ucciso proprio dai Casalesi.

“A noi parenti – le parole scritte in una lettera dalla famiglia di Di Bona – non fu concesso di piangerlo in casa ed in chiesa; lui, agricoltore, ucciso da mano camorrista, fu trattato da delinquente. Un camorrista come Luigi Venosa, viene invece trattato come qualsiasi persona innocente”. La salma di Di Bona, infatti, fu portata direttamente al cimitero.

Stessa sorte toccherà a Venosa. Il questore Borrelli ha vietato la cerimonia pubblica in chiesa. Sarà concessa solo una breve funzione privata nella cappella del cimitero.

Intanto, il consigliere dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, chiede al vescovo di Aversa un’indagine per capire chi aveva autorizzato lo svolgimento dei funerali: “Contro i camorristi bisogna essere intransigenti e la Chiesa non può assumere atteggiamenti benevoli verso chi provoca morte e dolore”.


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