Livorno come l’Aquila, imprenditori intercettati: “Brinderemo all’alluvione”


Livorno – A Livorno come a L’Aquila per il terremoto, al telefono c’era chi si diceva pronto a brindare per l’alluvione del settembre 2017: “Ci siamo allarmati quando da alcune intercettazioni abbiamo sentito dire da alcuni imprenditori ‘brinderemo all’alluvione'”. Lo ha detto il capo della squadra mobile di Livorno Salvatore Blasco illustrando con il questore Lorenzo Suraci le indagini dirette dalla procura che hanno portato al nuovo arresto di Riccardo Stefanini, ex coordinatore della protezione civile del Comune.

Le indagini della nuova inchiesta avrebbero preso le mosse proprio dalla tragica alluvione del 10 settembre 2017. Secondo quanto è emerso lo stesso Stefanini, preposto alle gare d’appalto avrebbe pilotato le procedure di due gare d’appalto. Secondo la polizia Stefanini avrebbe favorito un imprenditore facendo di tutto per scoraggiare un altro imprenditore a partecipare alla gara per la fornitura alla protezione civile di mezzi spargisale.

Sempre Stefanini si sarebbe accordato con un altro imprenditore, attraverso uno scambio di mail, sui criteri di scelta per far vincere il bando prima che venisse emesso. Bando che è stato redatto poi con criteri talmente stringenti che alla gara non si era presentato nessun altro. In occasione dell’allerta meteo per neve e ghiaccio del 25-26 febbraio e 1 marzo 2018, “sono state accertate gravi irregolarità compiute da Stefanini”.

Inoltre sempre nel corso delle indagini sono emerse anomalie nei prezzi fissati da Stefanini a favore del privato anche sui sacchi di sale da disgelo: il Comune di Livorno ha pagato ogni sacco da 20 kg, 15 euro Iva esclusa, mentre nel 2013 il comune di Pisa aveva pagato lo stesso prodotto da 25 kg 3.35 euro Iva compresa.


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