Incuria e parassiti sui pini di Posillipo. L’esperto: “Moriranno entro 3 anni”


Napoli – Cambierà definitivamente il volto della collina più famosa di Napoli, quella di Posillipo. “Sta accadendo una cosa epocale. I pini di Posillipo, piantati nel 1930, moriranno tutti in due, al massimo tre anni. Purtroppo bisognerà rifare completamente il verde del quartiere. Ma serve un serio lavoro di concertazione con paesaggisti, Soprintendenza, Comune ed esperti del settore. Un lavoro impegnativo, bisogna convocare una conferenza di servizi. Si è pronti a farlo?”. A rivelarlo attraverso le pagine di Repubblica.it è l’agronomo Enzo Topa, specializzato in arboricoltura ed esperto del parco arboreo di Posillipo.

Topa spiega che i pini di Posillipo sono stati colpiti da un parassita: “La cocciniglia- tartaruga del pino”. La prima apparizione di questo parassita si è avuta nel 2014, e nel 2015 è stato identificato. Un parassita molto diffuso a Napoli, Ischia e Capri. Quest’estate anche a Roma.

L’esperto spiega che questo parassita del pino: “Assorbe la linfa del pino e restituisce sotto forma di deiezione sul tronco una sostanza zuccherina su cui si sviluppano i funghi”. Al pino non restano che due massimo tre anni di vita. Un trattamento per salvare i pini di Posillipo ci sarebbe ma spiega Topa: “farlo in quota per irrorazione è pericoloso perché i pini di Posillipo si trovano in ambito urbano”. Un tentativo è stato fatto con la tecnica endoterapia cioè con le siringhe all’albero ma purtroppo non ha avuto alcun effetto.

Non è di certo la mancanza di manutenzione che favorisce la contaminazione della pianta ma sicuramente favorisce il peggioramento. “Che a Napoli la manutenzione del verde scarseggi è cosa nota a tutti – sostiene Topa – oggi i giardinieri non lavorano più con criterio”. Il professor Topa non lascia speranze quindi i pini di Posillipo giro di 3 anni scompariranno tutti, anche perchè un nuovo insetto li sta scortecciando.

A Napoli gli alberi controllati dal Comune sono 40mila, 6 mila i pini di cui 5 mila i mediterranei, alberi tutti possibili vittime del parassita. “A Posillipo ne sono rimasti 600, sui 1100 piantati nel 1930. 200 sono secchi, altri 200 sono rovinati e moriranno tra un paio d’anni. Ne restano altri 200, quelli in migliore condizioni nella parte alta di via Manzoni” – aggiunge Topa. Dopo la morte dei pini, Posillipo non sarà più la stessa: in quelle strade ci sarà il deserto, il sole a picco. Non si risolve ripiantando, si devono togliere le ceppaglie, eliminare le radici, rifare l’asfalto. È un lavoro enorme” – sostiene Topa.


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