Povertà, ecco le 10 cose che limitano la vita di un bambino


Col fenomeno della globalizzazione e del progresso, l’intero sistema mondiale ha subito una scissione sotto numerose realtà evidenziando in particolare paesi poveri e paesi ricchi. Tale scissione o spaccatura come la si vuole definire, non dovrebbe sorprenderci: è un dato che ha sempre avuto radici sia nelle micro-società che nelle macro-società e basti pensare al periodo Giolittiano, in cui il meridione ed il settentrione vivevano un progresso e dunque una povertà, nonchè una ricchezza, assolutamente diversa.

Si calcoli che in Italia  un bambino su tre è a rischio povertà e addirittura, un milione di bambini vivono in condizioni estremamente precarie. In effetti anche questi numeri non dovrebbero sorprenderci, dopotutto la povertà e le condizioni precarie in cui versano numerose famiglie è visibile agli occhi di tutti, e non grazie alla televisione: basta osservare agli angoli delle metropolitane, nelle scuole, insomma è possibile trovare queste povere persone di solito ai margini dei grandi centri economici. Tuttavia, nonostante la povertà sia un problema che continua a crescere  in particolare in Italia (per non parlare dei paesi Africani e tanti altri) molte persone  prese dal lavoro e dai propri impegni dimenticato che ancora oggi esistono queste realtà, dove i bambini appartenenti a famiglie povere non hanno facilmente accesso a beni che dovrebbero essere un diritto per tutti e tra questi troviamo, come riporta Fanpage.it:

1) L’aria

2) Spazio

3) Giochi

4) Casa

5) Varietà a Tavola

6) Abbigliamento adeguato

7) Controlli medici

8) Istruzione

9) Viaggiare

10) Mangiare con gli amici

Inquinamento

Ebbene si, anche l’aria che dovrebbe essere un bene fondamentale per i bambini, nonchè per famiglie diviene un bene inaccessibile. Perchè spesso, le famiglie povere possono acquistare o affittare solo case che costano poco: e dove le case hanno un prezzo basso? Spesso, le si possono ritrovare in zone inquinate, vicino alle industrie e agli inceneritori. In effetti, il problema dell’inquinamento ad oggi, è un problema che non riguarda solo i poveri, ma riguarda tutti i cittadini del mondo  che, subiscono il progresso che non tiene conto di come continua a distruggere gli spazi verdi ed ad inquinare le città e gli spazi in cui si vive.

Al secondo posto troviamo lo “spazio” come bene difficilmente accessibile per i poveri.  I poveri a differenza di chi ha un lavoro stabile o che comunque ha la possibilità di soddisfare bisogni primari e secondari, non ha la possibilità di poter acquistare una casa con un giardino o pagare un centro sportivo affinchè il bambino possa imparare a nuotare. Spesso, i poveri si ritrovano a vivere in spazi molti piccoli in cui dovrebbero viverci due persone e invece, otto sono i bambini che ci vivono con tutte le difficoltà di movimento che comporta.

Altro bene accessibile difficilmente è il gioco. Il gioco rappresento l’ambito o l’oggetto che comunque differenzia l’uomo dall’animale, in quanto si ha un rapporto privilegiato col superfluo. E’ da ricordare che il gioco ha una valenza pedagogica nella crescita del bambino: e spesso il bambino povero non ha alcun accesso al gioco, nonchè alle strutture e agli spazi, altresì agli oggetti.Gioco

Per non parlare delle case! Un bene difficilmente accessibile ai poveri, i cui genitori sono costretti a lasciare i propri neonati e ragazzi in strutture di accoglienza in quanto privi di un lavoro, nonchè privi di un salario per acquistare una casa. Di solito, quando ci si trova in queste condizioni, la soluzione è quella di vivere all’interno delle baracche. Inoltre non avendo un lavoro, i bambini non hanno facile accesso alla dieta mediterranea, pertanto non gli si può garantire un’adeguata nutrizione; per non parlare del vestiario, i poveri durante il periodo autunnale ricercano per i loro bambini e per loro stessi, degli abiti pesanti che possano tenere al caldo i propri bambini: l’aiuto arriva da alcune associazioni che raccolgono dei vestiti e li distribuiscono alle famiglie bisognose.Chiesa

La povertà è un fattore sociale molto grave e che può portare gravi conseguenze all’uomo, nonchè al bambino, che vedendosi addosso degli stracci si sentirà umiliato nel vedere un altro bambino vestito adeguatamente. Alle conseguenze della povertà, comunque correlate all’aria, allo spazio e alla dieta varia, fanno si che i poveri non possano accedere facilmente alle cure mediche e subire in maniera constante, ad esempio, l’inquinamento senza poter nè prevenire nè curare l’eventuale malattia, mentre i nuclei più agiati hanno un accesso più facilitato anche se, in momenti di crisi, anche le famiglie un po’ più agiate hanno iniziato a rinunciare alle cure mediche e a tagliere quest’ultime per non apportare nuove spese.

Vestiario

Infine troviamo l’Istruzione, il viaggio e il gruppo di pari. In momenti di crisi, è inutile prendersi in giro anche se l’Istruzione è un diritto, ad oggi, il costo dell’Istruzione è ormai molto elevato ed accessibile a pochi. Le tasse per l’iscrizione universitaria è sempre più elevata, per non parlare dei libri e di tutti i servizi e gli strumenti indispensabili all’Istruzione di un bambino che, essendo povero dovrà rinunciare a tale diritto.  Bambini poveri

In effetti, nonostante si parli di “scuola dell’obbligo”, l’Istruzione rischia di diventare inaccessibile a molti, col rischio di non assicurare un futuro stabile, per cui il problema si protrae anche negli anni successivi. Se l’Istruzione sembra essere quasi inaccessibile, anche il viaggio e l’eventuale uscita con il gruppo dei pari sembra essere inaccessibile per molte famiglie povere. Insomma, la povertà è un problema che dev’essere affrontato con consapevolezza e solidarietà nei confronti di chi ne soffre, è inammissibile che i bambini già dai primi anni di vita debbano rinunciare al loro futuro, nonchè al loro presente e altresì alla loro vita. Nei bambini c’è il seme che darà vita agli alberi o ad un semplice fiore: bisogna tutelare il futuro fin dai primi anni.


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