“Vi racconto del bel gesto di un napoletano e di Verona…”


Una napoletana trapiantata da ben 22 anni a Verona, con un compagno lombardo di Cremona e insegnante con grandi riconoscimenti in una città che a detta di molti è ostile nei confronti di Napoli e del Sud in generale. Lei è Pasqualina Vassallo, nata in Irpinia ma trasferitasi a Napoli alla tenera età di 8 anni dove ha vissuto a lungo.

La storia che ai nostri microfoni ci racconta Pasqualina è di quelle che devono far riflettere sui luoghi comuni che vengono additati ai napoletani ma anche viceversa nei confronti del Nord.

Appena dieci giorni fa Pasqualina riceve una telefonata da un giovane di Portici il quale le dice di aver ritrovato il suo cellulare. Lei pensa ad uno scherzo, perché non era stata recentemente nella cittadina vesuviana ma poi osservando il numero dal quale riceve la chiamata capisce che quel cellulare ritrovato era di suo fratello, residente a San Giorgio a Cremano. La storia termina con il lieto fine della restituzione del cellulare.

Morale della favola che la stessa Pasqualina ci tiene ad esprimere con le sue parole: “Una gran brava persona, gentile e formidabile. Sono orgogliosa di essere napoletana e dico che le persone perbene sono a Napoli come altrove. Si dicono tante cose della città e non è giusto che i suoi abitanti vengano criminalizzati così. Adoro Napoli e a breve trascorrerò due mesi da questi parti dove abbiamo una casa. Con il mio compagno parlo in napoletano e lui da lombardo mi capisce ed ama Napoli“.

La sua esperienza veronese la porta a sfatare un pregiudizio di una Verona razzista e ostile: “Non sono mai stata indicata come terrona, non è una città ostile come si dice. Se vai lì da persona educata e professionale nel tuo lavoro vieni apprezzata. Io appena arrivata sono diventata responsabile del plesso scolastico e in tanti mi hanno amata e rispettata per il mio lavoro“.


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