Video. Pizza, la risposta a Report arriva da Portici: “La pizza napoletana è sana”


Dopo l’inchiesta della trasmissione televisiva Report sulla pizza, la quale ha sollevato numerose critiche, le associazioni cittadine e le maestranze si sono rivolte ad Antonio Limone, commissario dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno. Ricordiamo che è stato detto che la pizza napoletana è cancerogena perché bruciata, che i forni sono sporchi e  che le materie prime utilizzate sono di scarsa qualità, addirittura c’è chi ha detto che l’incidenza oncologica smisurata nel napoletano e nel meridione sia da attribuire anche al consumo della pizza.

Quando a metà della scorsa settimana è andata in onda l’anteprima del servizio che di lì a breve sarebbe stato trasmesso su Rai Tre, consumatori e pizzaioli hanno iniziato a chiamarci senza sosta”, racconta lo staff dell’Associazione Verace pizza napoletana, la quale si è rivolta all’Istituto zooprofilattico.

Secondo Antonio Limone gli stessi fatti che Report ha riportato andrebbero affrontati da un punto di vista più ampio. Infatti nuove analisi di laboratorio dimostrano che i dati diffusi da Report non sono attendibili e vi è un margine d’errore abbastanza alto capace di deformare i dati stessi. Così l’Associazione Verace pizza napoletana ieri pomeriggio ha organizzato un incontro con il commissario che ha dimostrato che nei campioni analizzati la quantità dell’elemento cancerogeno del benzoapirene è inferiore a 0,5 nanogrammi per grammo e non dell’1,51 come Report ha riportato nella sua trasmissione: “Analizzando l’intero prodotto, e non solo la parte nera, dopo averlo ‘frullato’ – dichiara – i risultati sono quelli ottenuti nei nostri laboratori“. Così come per altre sostanze cancerogene i cui valori non arrivano al limite massimo previsto dal regolamento europeo, di 30 nanogrammi per grammo. “Per noi che facciamo questo tipo di lavoro su carni, pesce, latte e derivati, la pizza non rappresenta una spia preoccupante proprio per la sua natura“, continua Limone.

Come ha chiarito il commissario, i dati derivanti dallo studio di Report, pur rientrando nelle norme europee (ricordiamo che il risultato era di 1,51 nanogrammi per grammo di benzoapirene a fronte dei 30 nanogrammi) sono sbagliati in quanto la trasmissione ha mostrato il prelievo del prodotto solo dal pezzettino bruciato sotto la pizza, mentre il prodotto andrebbe analizzato per intero frullandolo. Dunque i risultati dello studio di Report se non rispondono a finalità ideologiche, corrispondono ad errori di metodo che di conseguenza hanno modificato le teorie formulate sui dati raccolti.

La pizza napoletana è un alimento sano e di radicata identità storica e culturale del Mezzogiorno. I consumatori possono tranquillizzarsi, la pizza napoletana rimane un prodotto di eccellenza.

Buona pizza a tutti!

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