Le stelle vogliono riaccendere Piazza del Plebiscito


La notizia che il concertone di fine anno non si terra a Piazza del Plebiscito non è stata digerita da nessuno tant è che le stelle partenopee  dello sport hanno deciso di fare un tentativo per riaccendere la Piazza. I dettagli su IlMattino.it

Perfino le stelle, guardando in basso di sera, si staranno domandando come mai piazza del Plebiscito è tutta al buio. E con le stelle del cielo, se lo domandano pure le stelle dello sport e della musica: Diego Occhiuzzi (schermidore), Paolo Zizza (allenatore di pallanuoto) e Sal Da Vinci (cantante). Ognuno di loro accende una proposta concreta per illuminare la piazza. Tutti d’accordo con l’iniziativa del Mattino di «riaccendere il Plebiscito», nonostante le beghe burocratiche sorte tra Comune e Soprintendenza. Beghe che hanno lasciato cittadini e turisti al buio nel luogo simbolo della città, facendo saltare per il momento il concertone di Capodanno.
Appello in piscina. Anche in vasca, al derby storico tra Canottieri e Carpisa Yamamay Acquachiara, proprio non ci stanno a lasciare al buio il Plebiscito. «Riaccendiamo la piazza», infatti, è lo slogan che sarà portato come un gagliardetto dai due capitani Fabrizio Buonocore e Amaurys Perez. Lo stesso Perez che, manco a farlo a posta, è una delle star della trasmissione tv della Rai «Ballando sotto le stelle». E le stelle servono, al Plebiscito. Ma non bastano. È d’accordissimo Paolo Zizza, allenatore dell’Acquachiara: «Il cartello, durante il derby, è un invito a riaccendere la piazza. E’ incredibile che i cittadini ci rimettano sempre. Io abito in zona, e quest’anno mi dispiacerebbe portare amici, parenti e star della pallanuoto mondiale che verranno a trovarmi a spasso nel buio. Piazza del Plebiscito, infatti, è sempre la prima tappa del percorso natalizio di visita della città».

Dalla vasca alla pedana al Plebiscito. Diego Occhiuzzi, campione di scherma azzurro e napoletano, promette in questi giorni «esibizioni e lezioni di scherma se la piazza verrà illuminata, dato che le istituzioni, spesso, sono troppo rigide su troppe cose. Non si può lasciare la città senza festa».

Dalla pedana al palco. Questa l’idea di Sal Da Vinci: «Se non accendono piazza del Plebiscito io canterò lì al buio. Non è possibile lasciare la piazza così. Tra l’altro, vedere senza luci un palazzo tanto importante, nel periodo di Natale, è inaccettabile. Come sono insensate tutte quelle macchine che parcheggiano sotto ai monumenti al San Carlo e al Palazzo Reale…». Insomma, un Plebiscito di voci per riaccendere il Plebiscito.


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