Mughini strumentalizza la morte di Pino Daniele per parlare male di Napoli


 

mughini

Nelle ultime ore abbiamo assistito ad una vera e propria mobilitazione generale in seguito alla morte di Pino Daniele. L’Italia intera è rimasta paralizzata di fronte alla scomparsa di un’icona della musica leggera italiana. Il popolo partenopeo però, un po’ di più. Per i napoletani “Pinuccio” è stato (anche se forse non lo era più da tempo) uno di famiglia.

Ha cantato Napoli, nei lontani anni ’80, con quello spirito strafottente e fiero tipico dei napoletani, uno spirito che negli ultimi anni -almeno artisticamente- si era perso, lasciando spazio ad un nuovo artista che, con quello che ci ricordavamo noi, aveva ben poco a che fare.

Lo hanno notato in tanti il suo distacco da questa città e in tanti lo hanno sottolineato. In maniera più o meno giusta, in maniera più o meno coerente. Ma c’è anche chi ha voluto strumentalizzare il suo distacco (così come la sua dipartita) per sparare a zero su Napoli e sulla sua gente. Dopo le polemiche scatenatesi a seguito del presunto articolo razzista di Selvaggia Lucarelli e del Tweet al vetriolo del pungente Gad Lerner, questa è la volta dell’immancabile Mughini.

Gli antipatici di Italia sembravano non aspettare altro! Ed ecco che il “meridionale pentito (scappato per sua stessa ammissione dalla Sicilia) ha voluto esprimere il suo personale punto di vista sulla scomparsa dell’artista, durante la trasmissione “Tiki Taka” andata in onda sui Italia 1.

Mughini interviene: “Dite che Napoli ha mostrato ancora una volta compostezza? Io dico che Napoli è una città non difficile, ma difficilissima. Pino Daniele, come Troisi, ha trasformato queste difficoltà in poesia. Entrambi poi hanno scelto di andare via da Napoli, evidentemente non riuscivano più a starci perché soffocati da queste difficoltà. Mi avete criticato quando ho – secondo voi – disprezzato il Sud e la Sicilia, ma anche Pino Daniele come me è andato via. Lui ha avuto una bravura poetica: ha fatto sentire e vedere la difficoltà di Napoli, che sono tante. Napoli è un grande dolore, è una grande lacerazione, altro che sublime…“.

A queste parole Raffaele Auriemma, anch’egli ospite della trasmissione, controbatte: “Stasera ho sentito dire tante stramberie. Napoli può essere una città difficilissima ma non mi pare che più su se la cavino meglio, prendete ad esempio quello che sta succedendo a Roma. Sinceramente non capisco perché giudichiate la città di Napoli quando al massimo ci siete stati 2 volte in vita vostra. Fareste meglio a documentarvi prima di dire certe cose“.

Insomma ancora una volta Giampiero Mughini non ha perso tempo nel tirare in ballo la sua oramai conosciuta idiosincrasia nei confronti del Sud, di Napoli e dei meridionali. Però questa volta, magari, avrebbe fatto bene a tacere!


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