Opificio illegale a Terzigno, denunciato un cinese di 35 anni


A Terzigno in provincia di Napoli è stato scoperto dai carabinieri un’abitazione utilizzata come opificio clandestino, dedito alla produzione di capi d’abbigliamento. In via Zabatta era tutto completamente abusivo, dalla mancanza delle prescritte agibilità fino alla violazione delle norme per l’igene e la sicurezza del luogo di lavoro.

I carabinieri hanno fatto irruzione nella tarda serata di mercoledì 11 dicembre, con l’intervento dell’Asl Napoli 3 e dell’INPS di Nola. Il titolare era un uomo cinese di 35 anni, domiciliato proprio a Terzigno. In una stanza, di circa 30 metri quadri, sono stati trovati 4 cittadini cinesi che lavoravano senza sosta e con turni al limite dell’umanità a capi d’abbigliamento. Il locale è stato posto sotto sequestro, così le 14 macchine da cucinare ed ora è tutto al vaglio dei carabinieri. L’uomo ora dovrà rispondere davanti ai carabinieri di violazioni penale alle normative, mancata prevensione degli infortuni sul lavoro, norme generali per la messa in regola dell’attività e ovviamente le mancate norme igeniche.

Uno schiaffo morale all’Italia che lavora dopo lo scioccante incendio di Prato in un’altra fabbrica illegale, dove hanno perso la vita 11 cinesi, costretti a lavorare senza avere un minimo di riconoscimento dei propri diritti civili. Il lavoro in nero rimane quindi una piaga per il Bel Paese, da nord a sud.

 


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