Condannato Schettino, ma l’ex comandante della Concordia non andrà in galera


L’ex comandante della Concordia, Francesco Schettino è stato condannato dal Tribunale di Grosseto a 16 anni, a cui si aggiunge un mese di arresto (a causa dell’inesattezza delle informazioni fornite alla capitaneria), con la pesante accusa di aver abbandonato il controllo della nave, causandone il disastro di cui siamo tutti ormai a conoscenza. Per il momento però non andrà in galera: i giudici hanno giustificato il respingimento della richiesta d’arresto, affermando che non vi è alcun pericolo di fuga, pertanto per ora è stato sospeso dalla sua carica per 5 anni.

I reati di cui si è macchiato corrispondono ad 1 anno di condanna per l’abbandono del comando della nave, 5 anni per naufragio colposo, 10 anni per omicidio plurimo colposo e lesioni colpose per le 32 vittime ed i 157 feriti. Ecco il suo primo commento, rilasciato all’ANSA, dopo la conferma della condanna: “Combatterò sempre per dimostrare che io non ho abbandonato la Costa Concordia. Quanto al resto, aspetto di leggere le motivazioni della sentenza”. 

Sono previsti risarcimenti per le parti civili, quali il Governo, i naufraghi, il personale dell’equipaggio ed i passeggeri stessi, da parte non solo di Schettino ma anche di Costa Crociere Spa, la responsabile civile all’interno del processo. Le cospicue cifre di cui si parla per ora sono pari a 500.000 euro per i ministeri di Difesa, 1,5 milioni per il ministro dell’Ambiente ed 1 per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Infrastrutture, Interni e Protezione Civile.

Il sindaco Sergio Ortelli del Comune del Giglio, in merito ai 300.000 euro, cifra minore rispetto ai 20 milioni chiesti, ha affermato che “sulla provvisionale avremmo auspicato più coraggio da parte del tribunale”. Intanto ben 30.000 euro per il risarcimento a favore dei passeggeri, tra cui la ragazza moldava, Domnica Cemortan, che dopo aver cenato con il comandante, fu la prima a salire sulla plancia per vedere il Giglio. Una cittadina tedesca verrà risarcita in qualità di ultima vittima delle 32 morti.


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