Traffico, buche e rumori: le strade di Napoli da evitare come la peste

Foto: Italia Notizie


Sulle qualità di Napoli sono stati scritti interi libri contenenti liste e suggerimenti. I panorama mozzafiato che si possono godere dalla collina di Posillipo o dalla cima di San Martino del Vomero. La pizza o la mozzarella, eccellenze gastronomiche invidiate da tutto il mondo. E come non inserire nella lista la musica. Chi non conosce la tradizione della canzone napoletana. Da Raffaele Viviani e Salvatore Di Giacomo ai più contemporanei artisti come Nino D’Angelo e Pino Daniele. O ancora il teatro con Eduardo De Filippo, Eduardo Scarpetta e la scuola di recitazione di Totò e Massimo Troisi. Napoli è da molti considerata una delle città più belle del mondo con il suo patrimonio artistico – culturale e le sue storie e tradizioni che affondano le radici nell’antica Grecia. Ma come ogni meraviglia che si rispetti, la città partenopea ha anche qualche difetto che può rendere difficile la vivibilità dei cittadini. Ecco una breve lista delle strade napoletane da evitare per sfuggire allo stress o per non incorrere in spiacevoli inconvenienti.

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Corso Umberto

Come la maggior parte delle metropoli, Napoli è abitata da milioni di persone che ogni mattina lasciano le proprie casa. E’ facile quindi intuire che il traffico sia uno dei principali problemi del capoluogo campano. Secondo i dati di TomTom Traffic Index Napoli è la quarta città del paese in quanto a tempo trascorso in coda, soltanto dietro Palermo, Roma e Milano. Ma se non volete percorrere la strada che aiuta il capoluogo campano a mantenere questa posizione, allora dovete evitare Corso Umberto. Il “rettifilo”, come è abitualmente definita una delle principali arterie napoletane, è la via che, secondo TomTom Traffic Index, impiegherete di più a percorrere. I motivi possono essere diversi: blocchi, rallentamenti, cortei, ma la lentezza di percorrenza è sempre elevata.

Altre strade da evitare sono quelle in cui si riscontra uno dei maggiori problemi per i napoletani: il parcheggio. Nonostante l’applicazione Parkeggi.it, dedicata alla informazioni sulla viabilità e sui parcheggi della città, quest’ultimo sembra essere una questione difficile da risolvere. In particolare, una delle strade dove è più difficile fermare l’automobile è via Salvator Rosa. La strada, dedicata al pittore barocco, è un’importante arteria che collega la zona del museo alla parte bassa del Vomero e al corso Vittorio Emanuele. Questa posizione strategica non solo rende la strada molto trafficata, ma fa sì che soprattutto i residenti siano costretti a passare diverso tempo nelle proprie autovetture prima di riuscire a trovare un posto dove parcheggiare.

Foto: Italia Notizie

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Per quanto riguarda le buche, invece, abbiamo l’imbarazzo della scelta, ma le strade più odiate in questo senso sono via Alessandro Volta e via Amerigo Vespucci, dissestatissime e parecchio trafficate poiché in prossimità del casello autostradale. Farne un elenco o indicare le peggiori, in ogni caso, è impossibile.

I clacson delle automobili, i venditori ambulanti, i lavori stradali sono tutti elementi che contribuisco a creare inquinamento acustico e far scegliere di evitare alcune strade piuttosto che altre. Secondo i risultati di monitoraggio del Treno verde di Legambiente la strada partenopea più rumorosa è via Caio Duilio, situata nel quartiere di Fuorigrotta. La strada mantiene il primato con 79,7 decibel notturni rispetto alle altre vie che si aggirano intorno ai 55 decibel.

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Parco Mascagna

Altre strade da evitare sono quelle che nell’ultimo mese sono salite agli onori della cronaca per la diffusione di pericolose baby-gang che importunano i passanti. Tra queste via Ruoppolo, situata al Vomero, conosciuta soprattutto per i giardinetti. Non sono rari i casi in cui pensionati o giovani coppie sono aggrediti da ragazzini violenti. L’ultimo episodio riguarda un anziano che è andato al parco Mascagna con i suoi nipotini e che è stato picchiato da un ragazzo appena maggiorenne a capo di una baby gang. Un fenomeno in crescita? Si spera di no.


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