Disonore e Onore? Le statue per Schettino e De Falco, ma il disonore tira di più


Una marmorea statua bianca intitolata Il disonore che rappresenta l’ex comandante Francesco Schettino, protagonista della tragedia della Costa Concordia avvenuta nell’aprile 2013 all’Isola del Giglio (appartenente all’arcipelago toscano in provincia di Grosseto – ndr), è stata installata in un paesino dell’alta Garfagnana in provincia di Lucca.

La statua antropomorfa, rappresentata nell’atto di fuggir via e con delle orecchie di coniglio (simbolo di paura e codardia – ndr) svetta all’aperto, con alle spalle monti e picchi innevati, a pochi passi dal Lago di Vagli in mezzo al verde e all’incontaminata natura; accanto c’è un’altra statua, con un braccio alzato e con un piccolo parapetto bianco, raffigurante invece il capitano Gregorio De Falco, ritenuto dai mass media “il coraggioso dell’incresciosa situazione” che dovrebbe quindi simboleggiare L’onore. Pare che Mario Puglia, il Sindaco di Vagli di Sotto, ridente paesino della provincia toscana, già pochi giorni dopo l’incidente della Costa Concordia, annunciò l’idea di voler far realizzare tali statue.

La domanda che sorge spontanea è questa: perché mai il primo cittadino ha voluto spendere soldi pubblici per realizzare queste due statue, che commemorano in realtà un triste incidente? Cosa vogliono rappresentare due statue di dubbio gusto, in una delle cittadine toscane più belle e famose tra l’altro, per i monumenti storici e le opere d’arte? Infatti sui social già impazzano le foto, status e polemiche varie, atte a screditare questo gesto, guardato in realtà con diffidenza e giudicato “inutile”; difatti su Sputtanapoli (Sport Nazionale Italiano – ndr) lo spunto di riflessione proposto è proprio questo: se l’onore e il disonore della tragedia sono entrambi di matrice napoletana, il disonore impersonificato dal “conigliesco” Schettino fa più audience del mitologico De Falco, che non si lascia scappare l’occasione per risultarne l’unico “paladino”. Perché continuare a gettare luce e a sublimare un caso umano come quello del comandante Schettino, bersagliato come unico capro espiatorio della tragedia a cui hanno assistito le coste toscane e con esse anche tutti gli italiani? Per quale motivo addirittura erigerne un gruppo statuario in Garfagnana?

La risposta di massa potrebbe essere sempre la stessa: forse al pubblico interessano molto di più le polemiche o semplicemente qualcuno a cui poter addossare la colpa, invece di commemorare le vittime o aiutare le famiglie colpite dalla tragedia; invece di ricercare il vero motivo del naufragio che ha interessato la Costa Crociere e potervi così porre un rimedio per il futuro. Ciò che dovrebbe interessare al Sindaco Puglia invece, potrebbe essere un utilizzo differente dei fondi pubblici, destinati per esempio alla bonifica o alla manutenzione del lago artificiale di Vagli: sotto 70 m d’acqua c’è un piccolo paesino medioevale, Fabbriche di Careggine, dove infatti nel 1953 gli abitanti del luogo furono costretti a lasciare le loro case per fare spazio al lago, creato grazie a una diga, per dar vita a un bacino idroelettrico.


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