Tifoso del Celtic racconta l’amicizia con i napoletani: “La vostra squadra è famosissima per…”


E’ trascorsa appena una settimana da quel coro “Come on Naples”, che sancì l’inizio di un rapporto di stima e rispetto tra i tifosi del Celtic e quelli del Napoli, e oggi già si parla di amicizia.

E’ bastato una dimostrazione inaspettata di solidarietà, un atto di difesa verso una tifoseria chiamata in causa senza alcun motivo se non per lo scopo di offenderla gratuitamente, e subito si è sancito un pre-gemellaggio tra due tifoserie geograficamente distanti ma ormai molto vicine.

I tifosi interisti durante la partita di Europa League contro il Celtic, iniziarono ad intonare cori ingiusti ed offensivi all’indirizzo dei napoletani, e mai si sarebbero aspettati che gli avversari rispondessero a tono e a dire il vero forse nessuno poteva immaginarlo. Quanto successo sugli spalti ad opera dei tifosi del Celtic non solo ha zittito e umiliato l’ignoranza di chi fa del razzismo una “goliardata da stadio”, ma ha fatto gioire tutti i napoletani che si sono sentiti apprezzati e difesi indipendentemente da tutto.

Douglas, un tifoso del Celtic, intervistato da NapoliCalcioLive, ha raccontato l’esperienza vissuta e il perchè del loro supporto ai napoletani. Di seguito l’intervista del tifoso.

D:“Douglas, iniziamo subito con la domanda più importante: è vero che giovedì scorso avete cantato ‘Come on Naples’ nella curva dei Bhoys?”

R:“Assolutamente sì, nel settore ‘Green Brigade’. Io ero lì ed urlavo a squarciagola insieme con i miei amici. E’ stata una cosa molto sentita, è nata quasi in automatico”.

D:“E’ la prima volta che si verificano cori a favore dei napoletani?”

R:“Credo di sì, almeno da che ricordi io non c’erano mai state manifestazioni simili prima d’ora allo stadio”

D:“Da cosa nasce questa simpatia per Napoli?”

R:“Qui da noi la vostra squadra è famosissima per aver avuto Maradona, che io personalmente ritengo il calciatore più forte della storia. Inoltre la nostra filosofia è molto affine ai popoli che sono oppressi ingiustamente, e il vostro in Italia indubbiamente lo è. Ci sono alcuni tratti in comune con la nostra situazione a Glasgow”.

D:“Ad esempio?”

R:“Per dirne una: la percezione che ha il resto delle tifoserie nazionali nei nostri confronti. Da molti non siamo ben visti, così come accade a voi. Ci discriminano perchè abbiamo origini irlandesi, i loro cori nei nostri confronti sono estremamente offensivi. Per farti un esempio su tutti, quelli dei Rangers ci cantano ‘The famine is over, why don’t you go home?’, riferendosi alla carestia che spinse gli irlandesi più poveri a trasferirsi a Glasgow, e che hanno dato vita al nostro glorioso club. Noi pensiamo che sia assolutamente ingiusto il trattamento che ci riservano nel resto della Scozia, e allo stesso modo penso sia ingiusto quello che riservano a voi. Ho conosciuto molti napoletani in vita mia e li ho sempre trovati persone pulite e molto simpatiche. Davvero, non capisco tutta questa ostilità”.

D:“Avete parlato di questo possibile gemellaggio con i tifosi azzurri? Cosa ne pensano?”

R:“Io non ho avuto ancora contatti con nessuno di loro, e non mi risultano che i vertici delle tifoserie si siano sentiti. Non ancora, almeno. Di certo spero lo facciano presto e che ricambino la nostra amicizia. Credo che il fermento di questi giorni sui social sia solo l’inizio di qualcosa di molto bello, che ci porterà a cementare una bella amicizia d’ora in poi”.

D:“Si parla anche di un gemellaggio del Napoli con il Feyenoord dopo i fatti di Roma, ma in realtà se ci pensiamo bene non sono proprio gli stessi presupposti. Cosa ne pensi?”

R:“Bravo, hai centrato il punto: non sono gli stessi presupposti. Ho tanti amici a Rotterdam e il Feyenoord è una tifoseria amica, ma in quel caso il gemellaggio nascerebbe per una sorta di odio comune contro i romanisti. Il nostro sfogo nasce da un parametro diametralmente opposto: noi abbiamo solidarizzato con Napoli proprio contro l’odio, non a favore del disprezzo nei confronti di altri popoli. Il nostro gruppo, le Green Brigades, fanno parte dell’Alerta Network, un gruppo europeo dichiaratamente antifascista. C’è una bella differenza”.

D: “Ci sono coreografie particolari pensate per i tifosi del Napoli in vista di Inter-Celtic?”

R:“Questo no, non credo. So di uno striscione che esporranno dei ragazzi di un fan club di Facebook, di ‘ufficiale’ non mi risulta nulla per ora. Posso però garantirvi che ci saranno molti tifosi che esporranno la bandiera azzurra nel nostro settore. Progetti particolari non ne abbiamo, anzi uno sì: vogliamo festeggiare in uno scottish pub prima e dopo la partita, e durante il match urlare a squarciagola. Sia per i Bhoys che per il Napoli”.

Un’amicizia, un’unione, nata dalla similitudine delle proprie condizioni ma anche dalla fame di giustizia, dalla voglia di cancellare il marcio del calcio. Purtroppo specialmente in Italia, il razzismo negli stadi è troppe volte sottovalutato, e tocca farsi giustizia da soli, o nella migliore delle ipotesi, con l’aiuto di chi dall’estero dimostra di apprezzarci più degli stessi italiani.


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