Come fanno, ogni volta, centinaia di dipendenti ANM a fare gli scrutatori?

Napoli: sciopero trasporti pubblici 24 ottobre


All’interno del comunicato stampa diramato il 28 Maggio 2015 dall’ANM si legge:

Napoli 28 maggio 2015 – ANM informa che per consentire la partecipazione dei suoi dipendenti alle consultazioni elettorali di domenica 31 maggio come presidenti, scrutatori e rappresentanti di lista, (prevista dalla normativa vigente), da sabato 30 maggio a giovedì 4 giugno, è programmata una riduzione del servizio ordinario su gomma.

Si tratta, insomma, di sei giorni in cui i trasporti pubblici napoletani subiranno ulteriori deficienze, al già tutt’altro che ottimo servizio erogato ai cittadini, per consentire ad alcuni dipendenti di esercitare il proprio diritto alla partecipazione democratica alla vita politica della nazione. Un diritto sacrosanto che non deve essere mai negato, è ovvio, tuttavia non possiamo tralasciare i disagi per gli utenti che usano i mezzi per andare a lavoro o a scuola, in modo da esercitare anch’essi sacrosanti diritti costituzionalmente garantiti, quelli al lavoro, appunto, e all’istruzione.

Il 22 Febbraio 2013, infatti, Roberto Russo per il Corriere del Mezzogiorno scriveva che erano 300 gli autisti corsi a fare gli scrutatori per le elezioni politiche di quell’anno, alla stregua di quanto era successo nel 2010 e nel 2011, con le elezioni ancora regionali e poi politiche. In quell’articolo si diceva inoltre che tale problema non è solo napoletano, bensì nazionale, dunque possiamo dedurre una vera e propria passione dei dipendenti del trasporto pubblico italiano per la partecipazione attiva alla vita politica, sia pure in qualità di semplici scrutatori.

Anche nel 2014, l’ANM spiegava che “L’impiego, consentito dalla legge, di una parte dei dipendenti ANM nelle operazioni elettorali, non consentirà di garantire lo svolgimento regolare dei servizi”, con conseguenti disservizi nei giorni dal 23 al 27 Maggio, per consentire le necessarie operazioni in vista delle elezioni europee.

Come si diventa scrutatori? A differenza che in passato, non esiste più il sorteggio, ma gli scrutatori vengono nominati all’unanimità dalla commissione elettorale comunale, scelti tra i nominativi iscritti nell’apposito albo aggiornato ogni anno.  Gli scrutatori hanno il diritto a ricevere un compenso in denaro per la loro attività, che è esente da tasse, oltre a un permesso regolarmente retribuito se si tratta di lavoratori dipendenti – come gli autisti dell’ANM – e a uno o due giorni di riposo, se l’incarico è stato svolto durante giorni festivi. Se il lavoratore dipendente non vuole far uso dei giorni di riposo, questi gli vengono dati in denaro. Fare lo scrutatore, a ben guardare, è conveniente oltre a essere una bella esperienza, almeno secondo quanto dice chi ha avuto il piacere di svolgere l’incarico. I rappresentanti di lista invece, individuati dai delegati della lista stessa, non hanno diritto a un compenso, ma soltanto a giorni di permesso retribuito.

A questo punto sorgono gli interrogativi che un po’ tutti si fanno: come fanno a essere nominati scrutatori tutte queste persone che fanno parte della stessa azienda (dell’ANM così come tutte le altre sul territorio nazionale italiano)? Quali sono i criteri seguiti dalla commissione elettorale comunale per procedere alla nomina all’unanimità? Vengono esaminati tutti i nominativi dell’albo, o si procede dal primo in poi, fino a raggiungere il numero necessario? In che modo è redatto l’albo, in ordine alfabetico o di presentazione della domanda? Perché non di rado capita che la stessa persona faccia lo scrutatore più volte? Perché alcuni si iscrivono ogni anno e non vengono nominati, pur avendo tutti i requisiti?

Con ogni certezza le operazioni descritte vengono svolte con assoluti rigore e trasparenza, e l’intento, qui, non è accusare né fare insinuazioni, bensì dare un’eco quanto più ampia alla voce di tante persone, di tanti utenti, che ogni anno devono far fronte a disservizi ulteriori rispetto a quelli di cui già soffrono ogni giorno. Secondo il detto, domandare è lecito, rispondere è cortesia.


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