Il Tweet di Alfano che ha fatto il giro del Web: “Occorre smantellare i campi rom”


“Bisogna smantellare i campi rom. Questo il tweet del Capo del Viminale Angelino Alfano, a seguito della riunione con i sindaci, l’Anci e i presidenti delle altre regioni per affrontare il tema dell’accoglienza dei migranti.

La riunione, stabilita per illustrare ai governatori il piano per un centro di prima accoglienza in ogni regione, le deroghe al patto di stabilità per i Comuni che accolgono migranti, il rafforzamento del sistema di accoglienza per richiedenti asilo, l’accelerazione delle procedure di valutazione dell’asilo e riequilibrio delle presenze degli stranieri ospitati su tutto il territorio nazionale, ovvero circa 78mila. Proprio sul riequilibrio delle presenze degli stranieri nasce il problema, dato dal secco “no” di Veneto e Liguria e indirettamente di Roberto Maroni, il governatore lombardo assente ma concorde al pensiero delle due regioni precedentemente citate. Nonostante il secco e deciso no, dei governatori di Veneto, Liguria e Lombardia, che si dichiarano sfavorevoli ad ospitare altri migranti, i numeri li “condannano” notevolmente. Si nota infatti che proprio Lombardia e Veneto sono in debito rispettivamente di 2.216 e 1.929 migranti. La lombardia attualmente ne ospita 6.745 invece degli 8.861 previsti e il Veneto 3.072 rispetto ai 5.002. Altre invece sono le regioni in credito, come il Lazio che ospita 8.482 invece dei 5.050 migranti e la Sicilia che ospita il 19% del totale dei migranti.

A questo proposito per il riequilibrio degli stranieri, si terrà conto delle regioni in debito e di quelle in credito. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, dichiara: “Le regioni sono pronte ad attuare il piano di accoglienza concordato con il Viminale e la posizione contraria di alcuni governatori è soltanto politica”.

Intanto Alfano continua ad auspicare una drastica virata di timone, anche se ha scaltramente fatto un passo indietro dichiarando che: “Noi faremo in modo che quelli che vorranno partecipare a un programma di assegnazione di luoghi più civili nei quali vivere, dovranno appunto sottoscrivere un patto con lo Stato, per emergere dalla situazione in cui molti di loro si trovano. Chi non lo vorrà fare, oltre ad abbandonare comunque i campi rom, dovrà essere espulso. Noi rispetteremo tutte le leggi, ma pretenderemo altrettanto da parte loro. Rispetteremo le direttive comunitarie ma al tempo stesso applicheremo tutte le nostre leggi, e vorremmo che le rispettassero anche i Rom”.

 


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