Eboli: spacciatore torna a casa, gente in festa come Gomorra. E il boss diventa mito


Il boss saluta la galera e torna a casa, a ‘marcare’ di nuovo il suo territorio. Torna, e il quartiere si veste a festa: gli spacciatori sui motorini creano la “melodia”, clacson e gomme fanno il resto. Un tripudio di rumori, perché il ritorno del ‘padrone’ non può passare inosservato. Sembrano scene da Gomorra, e invece è la realtà, neppure poi tanto sporadica.

Stavolta è successo ad Eboli, due giorni fa, quando un pregiudicato è ritornato a casa dopo che gli erano stati concessi i domiciliari. E nel comune in provincia di Salerno la notizia ha fatto presto il giro dei quartieri, con conoscenti e familiari che si sono recati sul posto per dare il “bentornato” all’uomo.

La notizia ha fatto presto il giro del web, scatenando reazioni immediate, compresi commenti di derisione. Il problema, però, è che non c’è molto da ridere. Boss idolatrati come fossero divinità o esempi da seguire, ragazzini che tentano di emularne le “gesta”, programmi televisivi che mettono al centro camorristi come se il mondo girasse in base al loro punto di vista: come si ferma tutto questo?

Se poi ci aggiungiamo il fatto che spesso la giustizia italiana è fin troppo magnanima con la “piccola” criminalità, il risultato è che avremo sempre più delinquenti che avranno poca paura di infrangere la legge e molta voglia di ‘tentare’ la fortuna cavalcando l’onda dei miti di Gomorra.


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