Il boss con l’amante in carcere: dava all’agente 700 euro a settimana


Emergono dettagli ulteriori in merito all’inchiesta sulle estorsioni al mercato dei fiori che si tiene al confine tra Pompei e Castellammare, in prossimità dello svincolo autostradale della città stabiese.

Il boss Antonio Inserra del clan Cesarano, avente base in zona Ponte Persica a Castellammare, sarebbe riuscito a ricevere in carcere la sua amante corrompendo un agente della Polizia Penitenziaria.

Cronache della Campania riporta le rivelazioni del maggiore Andrea Minnella, che nel 2009 era a capo del Nucleo Operativo Radiomobile di Castellammare di Stabia. Inserra poteva comunicare con l’esterno attraverso diversi escamotage, quali lettere e telefoni cellulare nascosti.

Secondo il maggiore il boss dava circa 700 euro a settimana a un agente, mentre la donna riceveva regali di vario tipo. Durante i colloqui il boss parlava ai familiari di schede telefoniche, così gli inquirenti sono riusciti a capire che possedeva dei telefoni. Grazie ad essi riusciva ad avere un controllo diretto sugli affari del clan ed esercitare la sua autorità di capo, perfino sulla conta dei soldi delle estorsioni.


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