Via Caravaggio: a breve gli esiti del DNA


Novità sul caso di Via Caravaggio. Dopo un silenzio lungo quasi quarant’anni si torna nuovamente a parlare di una delle stragi più efferate mai avvenute a Napoli. Dopo la riapertura del fascicolo d’indagine la Procura della Repubblica di Napoli sta per pubblicare l’esito degli esami biologici intrapresi dalla Polizia di Stato su alcuni dei reperti rinvenuti proprio nella casa degli orrori.

Il corpo addetto alla risoluzione dei cosiddetti «cold case», delitti avvenuti in passato e mai risolti, potrebbe essere finalmente giunto ad una vera e propria svolta che chiuderebbe per sempre una delle pagine più tristi della cronaca napoletana.

Ricordiamo a chi l’8 Novembre dell’ormai lontano 1975 un’intera famiglia fu massacrata in circostanze misteriose. Il killer rimase in casa per tutta la notte, come testimoniano i vicini di casa che furono più volte svegliati dai forti rumori che provenivano dall’appartamento. Solo qualche giorno dopo furono ritrovati con la gola tagliata Domenico Santangelo, 54 anni, ex capitano di lungo corso della Flotta Lauro; la sua seconda moglie, Gemma Cenname, 50 anni, ostetrica; e la figlia 19enne di lui, Angela, impiegata presso l’Inam e il cagnolino Dick.

In un primo momento fu indagato per l’omicidio un nipote della Cenname scagionato poi per non aver commesso il fatto. Gli fu infatti riconosciuto un lauto risarcimento da parte dello Stato per ingiusta detenzione (danni morali e materiali).

L’anno scorso però qualcosa sembra essersi mosso, il caso è stato riaperto grazie al ritrovamento di alcuni reperti ritrovati nel Tribunale di Napoli e rimasti miracolosamente intatti. A breve saranno pubblicati gli esiti degli esami e il cerchio intorno all’assassino sembra stringersi sempre di più.


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