Nino Musella, ex calciatore del Napoli, trovato morto in circostanze misteriose


Tragedia travolge il mondo del calcio. Nino Musella, ex calciatore del Napoli, è stato trovato morto questa mattina. IlMattino.it così racconta l’accaduto: “Una maglietta, ciabattine da mare, senza pantaloni o altro, tra gli arbusti a ridosso di una scogliera della riviera ligure: Nino Musella è stato trovato così. Un corpo abbandonato senza segni di violenza in una zona nota per le vedute mozzafiato ma anche per essere un punto di ritrovo per i gay. È un giallo cosa è avvenuto sul promontorio di Caprazoppa. Quello che è certo è che se ne è andato uno dei giocatori più amati a Napoli, protagonista di quell’avventura all’inizio degli anni ’80, quando la squadra di Rino Marchesi sfiorò per la prima volta lo scudetto.

È stato un turista tedesco alla ricerca di paesaggi suggestivi a scoprire Nino Musella, 53 anni, nato a Fuorigrotta, e dare l’allarme intorno alle 13 di ieri. L’esame del cadavere compiuto dal medico legale non ha evidenziato lesioni tali da far pensare a un’aggressione, non sono stati rilevate ferite o segni di colluttazione.

Un giallo che lascia spazio a qualsiasi ipotesi, dall’omicidio al malore, ma la conferma verrà data solo dall’autopsia. Dai primi rilievi si sono ricostruiti gli ultimi movimenti dell’ex calciatore che arrivato sulla via Aurelia, ha parcheggiato la sua Cinquecento Blu, vecchio modello, sul lato a monte della strada, ha attraversato l’arteria per inoltrarsi sul promontorio di Caprazoppa: una zona di macchia mediterranea incolta che culmina in una scogliera sul mare. Un posto di sconvolgente bellezza dove però Nino ha trovato la morte, abbandonato seminudo sotto un cespuglio.

Musella era uno di quei giocatori mai dimenticati. Napoletano cresciuto nelle giovanili del Napoli, attaccante dotato di estro, fantasia e velocità, era stato capace di imporsi subito vincendo, dopo un anno al Padova, già a 19 anni lo scudetto con la Primavera del Napoli di Mariolino Corso insieme a Di Fusco, Volpecina, Celestini. Chiamato in prima squadra e nella Nazionale under 21 (sette presenze e un gol), è con Rino Marchesi che trova spazio nella squadra di Ruud Kroll, nella storica stagione 1980-’81.

Giocò con la maglia azzurra per tre stagioni, totalizzando 67 presenze e 13 gol, con il Napoli che arrivò terzo e poi quarto in classifica disputando anche la Coppa Uefa. Negli anni successivi Musella non riuscì a confermarsi a quei livelli: ceduto al Catanzaro finì nelle categorie inferiori tra Bologna, Nocerina, Ischia, Palermo, Empoli fino alla Juve Stabia nel periodo tra il 1992 e il ’95 e all’ultima stagione tra i Dilettanti con il Latina nel ’95-’96.
In Liguria ci è arrivato da allenatore: era sempre partito da Napoli, dalle giovanili azzurre, per guidare varie squadre campane della serie D, tra Sangiuseppese, Puteolana, Neapolis, Sorrento, Casertana, Ercolanese.

Nel 2005 l’esperienza in C2 con la Sanremese. Forse proprio allora Musella ha scoperto la bellezza di Caprazoppa, il promontorio dove ieri ha trovato la morte. Sia il Napoli che la Juve Stabia hanno ricordato ieri Musella sui loro siti ufficiali.”


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