Video. Luca Abete in provincia di Napoli: “Le famiglie a casa, sono padri di famiglia”


 

Luca Abete, giornalista a Striscia la Notizia, colpisce ancora: recatosi a Volla, un comune in provincia di Napoli, il giornalista dalla giacca ‘verde abete’ e dal sorriso sprezzante, concentra tutta la sua attenzione su un cantiere edile, dove nessun operaio o muratore prende le misure necessarie di sicurezza.

Caschi protettivi poggiati alla buona sui tubi, nessuna imbracatura indossata durante il montaggio e in tutta tranquillità gli operai salgono e scendono dalle impalcature di ferro e legno senza la minima protezione. La cosa buffa e sconcertante è che dopo svariati minuti, durante i quali la telecamera riprende gli operai a lavoro, magicamente e in maniera del tutto disinvolta qualche casco giallo e blu protettivo comincia a spuntare sulle teste degli operai edili.

Luca Abete viene avvicinato da un uomo che si professa essere il capocantiere e il responsabile dell’azienda edile, anch’egli senza la minima protezione e con aria bonaria nega l’evidenza: “Nel mio cantiere le regole vengono rispettate, tutti mettono le misure preventive di sicurezza. All’interno della ditta addirittura multiamo chi non osserva le misure di protezione. Facciamo una testa così agli operai: mettetevi le scarpe anti-infortunistica, indossate i caschi… Che dobbiamo fare di più?” è il banale commento dell’uomo napoletano.

I cantieri da incubo purtroppo in alcune realtà sono all’ordine del giorno, poi arriva Striscia la Notizia con le telecamere e spuntano gli elmetti protettivi. Cosa significa? Come interpretare questo servizio? Purtroppo alla maggior parte dei telespettatori di venerdì sera, verrebbe da pensare che questi operai non apprezzano minimamente il dono della vita, o forse non si rendono conto di correre un pericolo? Le famiglie a casa, sono padri di famiglia! esclama Luca Abete al dubbio capocantiere, proprio per ribadire quanto sia importante e necessaria la salvaguardia della propria vita in contesti lavorativi alquanto pericolosi.

Forse tante vittime innocenti sul posto di lavoro si sarebbero potute evitare se sin da subito si fosse data importanza e il giusto peso a tali norme. Quante morti si sarebbero potute evitare con il rispetto delle regole e con le dovute precauzioni? Questo servizio sembra voler gridare: più rispetto per le regole, più attenzione sul lavoro e più rispetto per se stessi. E poi il gelo della domanda del capocantiere di Volla a Luca Abete: “Ma questo discorso lo dobbiamo affrontare proprio ora, con i microfoni e le telecamere?, quasi a voler ribadire che tali situazioni non devono essere pubblicizzate; devono continuare ad avvenire nell’oscurità e nel silenzio.

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