Il leghista Buonanno razzista contro i napoletani: “Se lavorassero come piangono…”

Gianluca Buonanno mentre "lavora" al Parlamento Europeo


Alla polemica sulla squalifica di quattro giornate a Gonzalo Higuain non poteva certo mancare la voce del leghista Gianluca Buonanno, abituato a sguazzare nelle polemiche per avere quel tantino di visibilità che, altrimenti, data la pochezza delle sue argomentazioni politiche, nessuno gli concederebbe. Un personaggio – come lui ce ne sono una marea – che può esistere soltanto in un panorama, quello italiano, estremamente difettoso di etica e dignità sia personale che lavorativa.

gianluca buonanno

“Se lavorassero come piangono non ci sarebbe neppure un disoccupato”: è questa la massima che ha espresso nei confronti dei partenopei, dando sfogo ai soliti pregiudizi di matrice razzista. Ci ha abituato a insulti verso chiunque avesse un’opinione differente dalla sua, verso gli omosessuali, è andato in televisione mostrando una pistola. Una frase da leghista vecchio stampo, quello alla Umberto Bossi e del primo Matteo Salvini, il quale tenta ora di ripulirsi dopo averne dette così tante che il cervello va in tilt quando cerca di ricordarle. Per sempre indebile nella memoria, tuttavia, sarà l’immagine del buon Matteo che canta “Napoletani colerosi” con il bicchiere di birra in mano: personaggi, dicevamo, la cui esistenza è possibile solo un habitat specifico. Altrove, in qualsiasi paese civile, avrebbero fatto da tempo la disinfestazione.


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