Centinaio, il Ministro dell’Agricoltura che gridò “Terrone di m***” a Grasso


Gian Marco Centinaio è il politico inserito nella lista dei ministri presentata da Di Maio e Salvini con la delega all’Agricoltura. Si è sempre definito “leghista fino al primo vagito” e a 19 anni ricevette la sua prima tessera d’iscrizione alla Lega Nord, quando al vertice c’era ancora Umberto Bossi.

Centinaio è sempre stato attivo sulla scena politica, ricoprendo anche la carica di senatore nel 2013. Sempre vicino alla Lega Nord, abbraccia in fondo le idee politiche che fanno da fondamenta al partito, battagliando contro tutti coloro che proponevano una politica diversa. Solo in un breve periodo sembra abbandonare il suo gruppo per aderire al Gal, Grandi autonomie e libertà, ma si giustifica dicendo che era uno “spostamento” programmato dalla Lega per garantire rappresentanza ai gruppi autonomisti locali.

A conferma della sua mentalità leghista e intransigente, è doveroso ricordare che si è sempre posto in prima linea per alcune radicali azioni politiche della Lega, come la castrazione chimica, rimpatri subito “per i clandestini”, legittima difesa e il no allo Ius soli. 

E proprio durante le controversie e i dibattiti politici sulla tanto accesa “questione” dello Ius Soli che Centinaio si macchiò di un’atto puerile e becero, inveendo verbalmente contro  il Presidente del Senato Pietro Grasso e urlando: “terrone di m***a”. Una distorta e perversa abitudine che in realtà ha macchiato la carriera anche di altri leghisti.

Ma nonostante ciò c’è da dire che in questo ultimo periodo è stato molto predisposto al dialogo con il Movimento Cinque Stelle per la lavorazione del contratto di Governo. Anche se in passato accusò il Movimento si essere un branco di incapaci “che non sa amministrare nulla”.


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