Calcio e identità, Forio come Bilbao: “a difesa della Terra nostra”


L’identità, in quanto concetto astratto, è di non facile definizione ed ha varie accezioni. Quella di cui parliamo noi in questa sede va intesa in senso spirituale, formata da un insieme di fattori storici, sociali e culturali comuni a un determinato gruppo di persone, che costituisce un corpo unico che sarà tanto più solido quanto più consapevoli saranno i singoli individui circa i valori del gruppo considerato, e del ruolo che svolgono all’interno di esso sia in riferimento al passato, come eredi di quella identità, sia nel presente, come difensori di essa in ottica di un tramandare futuro. È questo tipo di identità che sta alla base di un popolo, dove la collettività e l’individualità sono in rapporto costante ed inscindibile, perché per formare un grande popolo ci vogliono grandi uomini e grandi donne, ma i grandi uomini e le grandi donne esistono se fanno parte di un grande popolo.

La difesa dell’identità è uno dei compiti di costoro, da realizzare con i mezzi più adeguati e in grado di coinvolgere il maggior numero possibile di persone: il calcio, lo sport più popolare e seguito al mondo, è uno di questi, ed è qui che si inserisce la vicenda del Florigium, squadra di Forio (conosciuta anche come “Forio d’Ischia”) che milita nel campionato di Promozione, la quale è stata dotata da pochi giorni di una nuova componente societaria cui fanno parte imprenditori locali e radicati nel territorio, oltre all’associazione Noi Siamo Nessuno (il cui nome richiama l’episodio di Ulisse e Polifemo narrato nell’Odissea) attraverso i propri rappresentanti, Gigi Lista e Gerardo De Rosa. Questa associazione è nata a Forio quando si stava tentando di privatizzare la spiaggia di Cava dell’Isola, occupandola per dieci giorni in opposizione all’ennesimo atto di sottrazione di un bene pubblico alla collettività. Negli ultimi anni, infatti, Ischia è diventato un luogo dove si sono concentrati gli interessi di lobbies provenienti dalla terraferma italiana e straniera, oltre che dall’Inghilterra, lobbies che hanno grosse leve sugli organi decisionali dei comuni dell’isola e attorno alle quali gravitano personaggi in qualche caso loschi. In poco tempo queste si sono appropriate, tra le tante cose, di alberghi, del porto, del trasporto pubblico e delle strisce blu, scippandoli ai locali che trovano sempre meno spazio. Noi Siamo Nessuno perciò ha lo scopo di unire le forze buone e coordinarle per scongiurare un pericolo serio ed attuale, quello di perdere la propria Terra a vantaggio dei poteri forti che non hanno disegni se non di sfruttamento e arricchimento personale.

Indipendenza del Paese Basco e Athletic Bilbao

Stemma dell’Athletic Kluba e bandiera del Paese Basco, disegnata da Sabino Arana

L’acquisizione del Florigium si inserisce in suddetto contesto, nella lotta per respingere l’invasione puntando (anche) sul calcio, elemento popolare e di aggregazione, veicolo di identità nelle sue varie declinazioni, quali i valori e la cultura: il tifo non diventa perciò un semplice sostenere una squadra, bensì è tifo identitario, giacché in perpetua simbiosi con la storia. Il sangue bollente dei Foriani, tale grazie alle numerose invasioni saracene che hanno lasciato marcati segni, al punto da spingere alla composizione dell’orgoglioso inno Sang’ ‘e Turchi, è il più idoneo al disegno. A questo proposito la mente non può che andare a Bilbao, la città la cui squadra calcistica, l’Athletic Club, è portatrice delle istanze del martoriato e tormentato popolo basco e del suo desiderio di indipendenza. Come l’Athletic Kluba (questo il nome basco della squadra) annovera tra le proprie fila esclusivamente ragazzi di sangue basco o che sono cresciuti nelle giovanili di una squadra basca, così il Florigium privilegia i giovani del posto e si erige a bandiera e simbolo della società civile che reagisce alle soverchierie.

“Indipendenza” è uno dei motti di Noi Siamo Nessuno (che dopo l’Isola di Ischia ha messo le proprie radici anche a Napoli) attualmente l’unica via d’uscita nei confronti di uno Stato imparentato con lobbies e criminalità organizzata, che fa passare sotto silenzio gli stermini ed i crimini contro la gente, che stringe il cappio invece di scioglierlo. Indipendentismo che a sua volta ha bisogno di essere protetto, perché si lo si vuole far morire facendolo scadere a sinistra o destra, nella lotta di classe o nel fascismo, nel razzismo, ideologie costruite ad uso e consumo di persone da manipolare così con più facilità.

Cultura e identità, sono queste le armi dei Briganti di oggi.


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