Il giornalista Fabrizio Rondolino insulta gli insegnanti del Sud


Al Sud, ormai, ci siamo abituati: quando accade qualcosa di rilevante in questa parte d’Italia, molti giornalisti dei principali quotidiani italiani si sentono in dovere di analizzare e dare giudizi sui fatti, nonostante la loro conoscenza dei fatti stessi, delle situazioni, delle circostanze, del territorio, delle situazioni sia pari praticamente a zero.

La regola principale dell’informazione è, a ben vedere, che il giornalista parli di cose che conosce, esprimendo legittime opinioni con le quali si può essere in disaccordo ma rispettandole, purché siano fondate su basi argomentative serie e non soltanto da una saccente volontà di assumere il ruolo di chi tutto sa e tutto può dire, quasi come se fosse Cristo nel Tempio. Il problema è ancora più evidente quando vediamo che l’Italia, nella classifica mondiale per la libertà di informazione, è al 77esimo posto: se i cari giornalisti pensassero un po’ a sganciarsi dal padrone, lavorando davvero al servizio dei cittadini, forse la stampa italia potrebbe essere un po’ più orgogliosa di se stessa. Ammesso che sappia provare vergogna, condizione sulla quale insistono molti dubbi.

Questo noioso preambolo serve a introdurre l’ennesimo esempio di un giornalista, che presta la propria penna ad autorevoli quotidiani e magazines italiani, che ha avvertito l’esigenza di proferire la propria sciocchezza: sapete, come quando si fa indigestione e si ha bisogno di rigettare. Fabrizio Rondolino, che ha lavorato per L’Unità e La Stampa, Donna Moderna e Vanity Fair, Il Giornale, Massimo D’Alema, Daniela Santanchè e il Grande Fratello, si è espresso sulla protesta degli insegnati del Sud che il Miur vorrebbe “deportare” al Nord a causa di presunti e gravi errori in questo modo:

Se gli insegnanti del Sud che urlano in tv conoscessero l’italiano, almeno capiremmo che vogliono

È avvilente cercare di commentare il pensiero espresso Rondolino, così palesemente irrispettoso, sciocco e probabilmente marcato da pregiudizi tuttora diffusi in certe aree d’Italia. D’altra parte, fino a pochi decenni fa, era proprio nella sua Torino che si scriveva “Non si affitta ai meridionali”.

fabrizio rondolino insegnanti del sud


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