John Lennon: vita, morte e rinascita. E un piccolo legame con Napoli


Un breve incontro e una lunga digressio su una delle rock star più famose degli anni’60 . Al Forum dei giovani di Ercolano, Michelangelo Iossa presenta il suo libro su quelli che furono gli ultimi giorni di una vita musicalmente strepitosa culminati in una morte assurda: l’assassinio da parte di un folle che colpì con cinque colpi di pistola John Lennon nella sera dell’8 dicembre 1980.

Lucido, essenziale e informato, Michelangelo ripercorre e indaga la vita di Lennon dall’inizio della carriera dei Beatles, quando dalla città di Liverpool, un piccola band formata inizialmente da cinque londinesi arriverà a diventare la rock band più pagata al mondo fino alla carriera da solista e ai suoi ultimi giorni di vita a New York. Una personalità controversa quella di John, frustrato, insoddisfatto, ribelle e dall’altro pacifista, genio, creatore e gran comunicatore che attirò da sempre l’attenzione dei media. Non furono solo le sue dichiarazioni a suscitare polemiche: le sue canzoni da “imagine” a “…war is over” intervallate da “revolution” e a testi che incitavano alla ribellione per le strade rivelano un artista controverso che ha dato un gran contributo all’umanità con la sua musica e con la sua voglia di pace e di uguaglianza che si opponevano però ad uno stile di vita eccessivamente lussuoso. L’inopportunismo e il contrasto di un’anima leggera con gli eccessi mondani matureranno nel suo più gran fan ma anche in quello che sarà il suo assassino, l’idea che quello non era il cantante dell’amore, della pace, dei valori semplici. Mark David Chapman si reca a New York dove oramai John Ono Lennon, così si farà chiamare dopo aver sposato la sua donna Yoko Ono, è divenuto a tutti gli effetti cittadino americano; è la sera dell’8 dicembre quando viene ucciso a colpi di rivoltella all’età di 40 anni. Artista solista, ex beatles, un gran trascorso musicale, strumentale e di vita, un genio, un sovvertitore di animi. Come tutte le grandi personalità, confuso contenitore di moltitudini.

Il legame con Napoli. Al Central Park di New York vi è un’area di 10,000 metri quadrati dedicata alla memoria del cantante. E’ lo strawberry fields memorial,  un mosaico creato con la tecnica della calcara portuguesa, realizzato dall’artigiano romano Antonio Cassio donato al New York Council dal Comune di Napoli. L’idea, voluta dalla vedova Yoko Ono, ha preso spunto da un mosaico conservato nel stanza n.58 del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dal quale ne rimasa affascinata.

Vesuvio Live intervista Michelangelo Iossa:

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