La Biblioteca De Girolamini chiede aiuto: restauriamo la lettura


E’ la biblioteca più antica di Napoli quella De Girolamini e una delle più preziose in Italia, conservando antiche raccolte librarie e un ricco archivio museale operistico. E’ una delle biblioteche più fornite del paese ed è stata barbaramente depredata nell’arco di quasi un anno, tra il 2011 e il 2012; Ed è per il recupero della sua autorevolezza culturale che lunedì 25 gennaio il pubblico napoletano è invitato a partecipare, con un piccolo contributo, alla restaurazione delle sue opere più antiche.

L’evento, organizzato dall’associazione Amici della Biblioteca De Girolamini, si terrà al teatro Augusteo (Piazza Luca D’Aosta) alle 18.00 e si focalizzerà su una raccolta fondi spontanea che andrà a beneficio delle opere più importanti, le quali, sono state mutilate e danneggiate da chi, ai tempi, ha ritenuto opportuno appropriarsi di un inestimabile patrimonio collettivo. La biblioteca, infatti, rappresenta una vera e propria pubblica istituzione culturale per la città, derubata, tuttavia, della sua storia narrata. Grazie ai Carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio sono stati, nel corso degli anni, rintracciati gran parte delle opere rubate, le quali risultano, ora, in cattivo stato. Particolarmente triste, ricordare che non si era trattato di landruncoli consueti, ma di chi ne curava la gestione all’epoca, assieme ad altri soci. In tutto, cinque malfattori, a cui si sono aggiunti, poi, ulteriori indagati in tutto il paese, appartenenti alle sfere più impensabili.

Fondatore dell’Associazione Amici della Biblioteca De Girolamini è Mauro Giancastro, scrittore napoletano e bibliotecario per circa 30.

” L’Associazione di propone di affiancarsi alla biblioteca per sostenerla nei suoi sforzi di risanamento dopo i ben noti scempi subiti, di promuovere una più partecipata conoscenza del patrimonio librario della biblioteca con la convinzione che ciò che è meglio conosciuto è meglio difeso, di convogliare energie per favorire una riapertura al pubblico, di raccogliere fondi per cominciare ad avviare il restauro di opere danneggiate.”  dichiara Giancaspro a Napolicittàsolidale qualche tempo fa. Poi, parlando della ricchezza culturale: “I suoi ambienti sono di grande fascino e suggestione. La grande Sala Vico è forse una delle più belle al mondo, accanto a quelle di Camberra, del Trinity College di Dublino, dell’Abbazia di San Gallo. Pur essendo biblioteca di una congregazione religiosa, quella degli Oratoriani di San Filippo Neri, la maggior parte delle sue collezioni librarie non è d’argomento religioso e catechistico, ma di area umanistica e soprattutto di area filosofica e scientifica”.

Se da un lato, la cattiva gestione, l’assenza di senso civico e l’arroganza diffusa di arrogarsi diritti inesistenti creano disagi che deteriorano i beni comuni, dall’altra l’amore dei cittadini per la storia di Napoli, la sensibilità culturale e la generosità civica senza pretese, partecipano attivamente alla creazioni di luoghi umani sani. Sono sempre più numerosi i luoghi di condivisione culturale che nascono dal fervore dei giovani , come ad esempio l’ Ex Asilo Filangieri, il Quartiere Intelligente a Montesanto, Il Lanificio 25 e molti altri. E’ la violenta voglia di boicottare la stasi, di danneggiare il meccanismo rozzo che, spesso, ha costituito l’alibi agli stereotipi.

 


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