Primo sabato di maggio a Napoli: la Processione di San Gennaro o degli Infrascati


La processione del busto di San Gennaro e delle ampolle contenenti il sangue del martire, si tiene ogni anno come da tradizione a Napoli dalla chiesa cattedrale alla basilica di Santa Chiara.

Il cardinale arcivescovo Crescenzio Sepe procede nel pomeriggio all’apertura della cassaforte che custodisce le reliquie del Santo e la processione è preceduta da un breve momento di preghiera guidato dall’arcivescovo.

Ma perché ogni anno si svolge questa processione? Viene celebrata in ricordo della traslazione delle reliquie del Santo dal cimitero posto nell’Agro Marciano, alle Catacombe di Capodimonte, poi denominate, di San Gennaro e si invoca il miracolo della liquefazione del sangue. Fino al 1267 questa celebrazione avveniva il 13 aprile e non si sa perché fu spostata al sabato anteriore alla prima domenica di maggio.

Nel 1337 ebbe inizio la ‘processione degli inghirlandati’ o “degli infrascati, per la consuetudine del clero che vi partecipava di proteggersi dal sole coprendosi il capo con corone di fiori e foglie. La corona in argento che sovrasta il piccolo trono sul quale viene posta la teca con il sangue del Santo, che porta al centro un enorme smeraldo, è la rappresentazione di queste corone. La tradizione vedeva nella presenza dei ‘preti inghirlandati’ un richiamo agli antichi riti pagani di sepoltura. Ma mentre questo appellativo si è perso nel tempo, ancora oggi questa è nota come ‘processione delle statue’, perché San Gennaro continua ad uscire accompagnato dal corteo dei busti argentei dei Santi Compatroni.

Dal 1525 fino al 1800 il percorso processionale si svolgeva secondo un piano di turni in base al quale ogni anno il corteo si dirigeva dal Duomo verso la piazza di uno dei sei Sedili della città, dove per l’occasione veniva eretto un ricco altare. Questa tradizione oltre a richiamare simbolicamente la ‘piazza’ del martirio del Santo, permetteva una pari condivisione del patronato da tutta la città. Oggi invece la processione, uscendo dal Duomo, attraversa la via omonima, via S. Biagio dei librai e via B. Croce fino a Santa Chiara, mentre al ritorno percorre via S. Sebastiano e via dei Tribunali per tornare di nuovo al Duomo.

Bibliografia:

Mancini, F. (ed.) 1982; Paliotti, V. 1983; Sallmann, J.-M. 1982; Strazzullo, F. 1988; 1992; 1997; Jorio, P. e M. Liguoro, 1997 (VHS); De Maria, L. 2003


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