Napoli: carte d’identità false, così i minori entrano nei locali proibiti


Napoli, città di locali di tendenza, dove la movida cerca il divertimento e lo sballo assicurato. Locali che però non sono accessibili ai minori ed è proprio in quel caso che scatta l’escamotage, perché sono tanti i minorenni che riescono ad entrare utilizzando una bella carta di identità fresca fresca di stampa che attesti un’età differente da quella reale. Come riporta Il Corriere del Mezzogiorno, una carta di identità truccata si ha nel giro di 3 giorni, un vero e proprio fenomeno,  in parte sconosciuto alle forze dell’ordine.

Ma come si ottiene una carta di identità falsa?
Molti ragazzi che taroccano i documenti di riconoscimento si trovano su Facebook o tramite WhatsApp. Ovviamente i profili Facebook sono falsi. Il prezzo è fisso: 50 euro per ogni singolo documento contraffatto, ma se l’interesse è maggiore per numero di persone i costi scendono, soprattutto se si è “raccomandati” da qualcun altro e allora si arriva anche a 30 euro. Una volta raggiunto l’accordo seguono due incontri. Il primo per fornire dati anagrafici e foto. Il secondo per lo scambio documenti e soldi. Questo scambio avviene solitamente in zone “franche”, molte volte a Posillipo, in via Manzoni. Sono due le “paranze” di ragazzini che si occupano di questo traffico di documenti, un gruppo di Forcella, zona via Vicaria, e un altro dei Quartieri, nella zona delle “Chianche”.

Legato al fenomeno delle carte di identità false è quindi quello di alcolici e droghe alla portata dei minorenni. I locali frequentati soprattutto nei periodi estivi, come a Bagnoli, Chiaia e litorale Domitio, sono quelli più interessati da questo traffico. Un ex buttafuori ha rivelato come riconoscere uno spacciatore in mezzo a mille persone in una discoteca:“Aspetti che qualcuno si senta male o che barcolli e vada in bagno a buttarsi un po’ di acqua in faccia. Ti avvicini e gli chiedi dove ha comprato la roba”. Cercare i pusher in una discoteca non è facile, ma con le giuste indicazioni diventa una cosa da tutti. Gli spacciatori indossano quasi sempre qualcosa di sgargiante durante le serate affollate: una sciarpa molto colorata, un cappello con una visiera, scarpe rosse, verdi, o anche occhiali specchiati. “Qualcosa che possa farli riconoscere”.

L’ex buttafuori adesso ha cambiato mestiere, fa il pierre, cioè invita le persone nei locali, compila le liste per le serate, e organizza tavoli.  Ne vede di ragazzini che entrano nei locali, comprano alcolici e a volte fanno uso di droghe. Racconta che in un locale i pusher sono quasi sempre in 3: uno al bancone, il centro del locale da dove tutto è sotto controllo; un altro all’ingresso e il terzo, quello che materialmente consegna la droga, un po’ nascostoPer sfuggire ai controlli la droga è nascosta nei calzini, così abbasandoli con un piede è facile farla cadere. A Napoli le pasticche le vendono un po’ tutti i clan ma che si spartiscono le zone, con prezzi dai 30 ai 50 euro.


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