In Campania allarme povertà: 2 bimbi su 5 lasciano la scuola, 1 su 10 ha fame


Disoccupazione e povertà, purtroppo, vanno logicamente a braccetto, per questo motivo c’è tutt’altro che da stare sereni. Al Sud c’è la percentuale più alta di suicidi per motivi economici, ma è tutta l’Italia a passarsela male, ormai da anni. A pagare le conseguenze più pesanti, però, sono i bambini, a cui le difficili condizioni di vita spesso negano un’infanzia serena. I nuovi dati di Save The Children, a tal proposito, sono lo specchio di una realtà che condanna le fasce più deboli della popolazione, con riflessi notevoli e negativi che si propagano in massa. Tanto per cominciare, in Campania 2 minori su 5 abbandonano la scuola precocemente, e uno su 3 non raggiunge neppure le conoscenze minime in matemica e lettura.

Nel 2015, il 70% dei bambini campani (3 su 4) tra i 6 e 17 anni, non ha visitato musei e l’82% non è mai andato ad un concerto musicale. In Italia 1,1 milioni di bambini vivono in condizioni di povertà, 450mila di questi soltanto al Sud. In 10 anni la situazione è peggiorata, passando dal 2,8% al 9,3%. Nel Mezzogiorno, più di 1 bambino su 5 non ha neppure spazi adeguati per fare i compiti a casa, e 1 su 10 non ha giochi a disposizione.

Considerando una fascia d’età leggermente superiore, la situazione non cambia: il 18,8% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni ha abbandonato precocemente la scuola ed è in possesso solo della licenza media. Un dato superiore alla media nazionale del 14,7%.

Addirittura, secondo la mappa dei ‘Bambini Senza’, 1 bimbo su 10 non assume un pasto proteico al giorno e 1 su 2 non ha mai vissuto una vacanza lontano da casa con la propria famiglia.

Dai laboratori e dai punti luce attivati da Save The Children a Napoli, è emerso che i ragazzi e bambini, se potessero, vorrebbero trasformarsi in supereroi per risolvere i propri problemi. Un sentimento di impotenza che ormai affligge grosso modo l’intero Paese. A farne le spese, però, sono soprattutto loro, che rischiano di veder infrangere i propri sogni ancora prima di poterli esprimere.


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