Lo scarpunciello della Madonna di Piedigrotta: il miracolo che ispirò Cenerentola


Napoli – La chiesa di Santa Maria di Piedigrotta è oggi il fulcro del culto della Madonna a Napoli. Nella notte fra il 7 e l’8 settembre la famosa e folkloristica “Festa di Piedigrotta” celebra proprio la Natività della Vergine Maria.

Molte fonti storiche attestano che prima che la chiesa sorgesse, nel 1353, al suo posto esistesse una piccola grotta in cui era custodita in una piccola edicola votiva la statua lignea della Madonna con Gesù in braccio. Oggi l’effige è custodita all’interno della chiesa e le donne che sperano di trovar marito o in dolce attesa la omaggiano con ex voto a forma di scarpetta: il cosiddetto “scarpunciello d”a Maronna”.

La strana forma della devozione deriva da un’antica leggenda riguardante la scultura. Come abbiamo detto, un tempo la Madonna riposava in una grotta custodita da alcuni frati. Bisogna ricordare anche che, un tempo, la spiaggia di Napoli arrivava fino al luogo dove attualmente sorge la chiesa.

In una notte di tempesta tale frate Bernardino notò con sgomento che la statua era scomparsa dal suo posto abituale. Ovviamente, pensò subito ad un furto e corse a chiamare l’abate, ma, quando uscì dalla grotta vide la Vergine ritornare dalla spiaggia.

La Madonna si avvicinò a Bernardino e gli sussurrò che era stata invocata da alcuni marinai in pericolo ed era accorsa per salvarli. Ammise anche di aver tolto una scarpetta perché piena di sabbia e di averla dimenticata. Detto ciò andò a riposizionarsi nell’edicola e si tramutò nuovamente in legno.

Il frate notò subito che il mantello della statua era realmente bagnato e sulla spiaggia trovò la scarpa dispersa: raccolse la sabbia al suo interno in due ampolle che ancora oggi sono conservate nel santuario e rimise la calzatura al suo posto.

Oggi, riportare simbolicamente lo “scarpunciello” alla Madonna di Piedigrotta significa chiedere dolcemente una grazia od una intercessione e molti marittimi si recano ancora oggi nel santuario per commemorare il miracolo compiuto in quella notte di tempesta.

Oltre alla devozione ed alla fede, probabilmente la leggenda di Piedigrotta ha ispirato La gatta Cenerentola di Giambattista Basile, fiaba ripresa poi da Charles Perrault: lo scrittore aveva, infatti, visitato Napoli e quindi ben poteva conoscere la storia della scarpetta perduta.

Fonti:
– Roberto De Simone, La gatta Cenerentola nella tradizione napoletana
– Giambattista Basile, Lo cunto de li cunti


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