Troppi debiti, il Comune di Napoli venderà i beni pubblici: a rischio il San Paolo


La Giunta Comunale di Napoli in queste ultime ore ha ufficialmente approvato il bilancio di previsione per il 2018 e, così come annunciato da il sindaco Luigi de Magistris, garantirà il “mantenimento degli stessi stanziamenti per i servizi previsti per il 2017 senza alcuna riduzione”.

Fino qui sembrerebbe essere andato tutto come doveva andare, ma per la città di Napoli c’è ancora una grossa questione da risolvere, nascosta proprio dietro l’angolo, che riguarda l’ingiusto debito pari a 85 milioni di euro che il Comune deve pagare per i lavori di ricostruzione del dopo terremoto.

Un debito definito fin dall’inizio ingiusto da de Magistris, che ha tentato di vincere una difficile battaglia soltanto per difendere i cittadini, i servizi e i beni della nostra città. Sono proprio questi ultimi che vengono messi in gioco, anzi in vendita.

“L’incomprensibile sanzione inflitta al Comune di Napoli a causa dell’ingiusto debito relativo alla ricostruzione post terremoto non potrà che essere fronteggiata con la vendita straordinaria di beni dei quali mai avremmo voluto privarci”, si legge in un comunicato ufficiale.

È così che Napoli si prepara a vendere in via del tutto straordinaria patrimoni monumentali come la sede del Consiglio comunale, l’ippodromo di Agnano, il Mercato Ittico di Piazza Duca degli Abruzzi e, probabilmente, lo stadio San Paolo, nella speranza di poter far avere alle casse del Comune di Napoli maggiori entrate che garantirebbero così un livello invariato almeno per i servizi della città.

Altre spese saranno ovviamente tagliate, così come la refezione scolastica da settembre, il dimezzamento delle spese per il welfare, la contrazione del salario ai lavoratori, oltre che la messa in liquidazione dell’azienda del trasporto pubblico ANM.


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