Video. Napoli. Allarme lavoro nero, dalla shampista al commesso: tutti i casi


Nonostante i nuovi positivi dati sulla disoccupazione e il lavoro, resi noti dall’Istat, sono sempre troppi i casi di sfruttamento e lavoro nero: dal volantinaggio agli orari inumani per le commesse, senza dimenticare le paghe basse di baristi e garzoni.

A lanciare un nuovo appello e un nuovo allarme è Luca Abete, inviato di Striscia la Notizia, che in un recente servizio ha raccolto pareri e testimonianze di quanti si ritrovano, spesso per necessità, in queste situazioni a limite.

Il servizio tocca diverse ambiti professionali, spaziando dalla shampista, che guadagna 60 euro a settimana per circa 12 ore di lavoro giornaliere, allo scaffalista che, pur essendo inquadrato con un part-time, svolge 7/8 ore di lavoro, ma gliene vengono pagate 4/5, per circa 400 euro mensili.

Lo stesso ragazzo spiega anche qual’è lo stratagemma per far risultare tutte le carte in regola: “Si tutelano facendoti firmare un foglio di uscita che praticamente anche se hai finito alle 5 del mattino e hai fatto 7 ore te ne fanno firmare 3“. Lo stesso, poi, spiega che tanti suoi colleghi lavorano in queste condizioni, “almeno 50“, purtroppo “tutti ragazzi disperati, in cerca di lavoro“.

Abete a questo punto, dopo aver raccolto anche la testimonianza in un negozio di detersivi, pone la questione all’attenzione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Napoli. Questa la risposta del dott. Giuseppe Cantisano, Capo dell’ente: “Non possiamo nascondere che la nostra realtà territoriale presenta questi fenomeni, con l’ispettorato impegno ad affrontarli. Spesso ci sono azioni congiunte per reprimere questi fenomeni. C’è bisogno di un’opera educativa da parte di tutti, ma anche la politica deve fare il suo attraverso un numero maggiori di ispettori del lavoro“.

Questo il video con il servizio completo:


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