“Noi genitori di tutti” e la Terra dei Fuochi: qui si muore!


L’associazione no profit  “Noi genitori di tutti” nasce il 20 dicembre 2013 da una profonda esigenza: spegnere la Terra dei Fuochi. I soci sono tutti genitori accomunati da un dolore immenso, ovvero la morte dei propri figli causata dalla contaminazione delle terre a causa dello sversamento illegale di rifiuti tossici. Questi rifiuti interrati fino a 40 metri di profondità hanno avvelenato la terra e la catena alimentare dell’uomo. Cumuli di spazzatura vengono abitualmente incendianti in roghi vicino strade,campagne, case e falde acquifere causando danni incalcolabili in particolare alle genti che abitano in quei luoghi. Come è stato possibile questo sfacelo durato più di vent’anni?

Le risposte purtroppo scarseggiano. L’associazioni “Noi genitori di tutti” è consapevole del massacro e del dolore di tutti quei genitori che hanno visto i loro innocenti bambini sprofondare a causa di una terra ammalata di un morbo costituito tra Stato e malavita. Le iniziative sono tutte fondate su un aiuto concreto e solidale nei confronti di tutte le famiglie in cui una persona è affetta da patologie quali leucemia linfoblastica, neuroblastoma, osteosarcoma, epatocarcinomi. La loro lotta è continua e determinata; si impegnano nella diffusione di una coscienza sociale del problema, nella collaborazione che mira al miglioramento dei servizi e delle strutture sanitarie, organizzando incontri di educazione alla cura dell’ambiente, ma soprattutto combattendo l’ignoranza e l’omertà testimoniando la loro storia. Un’altra realtà disdicevole è l’ambiente medico sanitario impreparato e ridotto nei confronti delle cura di queste malattie. Difatti negli ospedali non c’è più posto per i pazienti e le liste di attesa sono infinitamente lunghe, bambini e ragazzi che dovrebbero essere operati il prima possibile sono invece costretti ad aspettare mesi interi prima dell’operazione.

La situazione è decisamente tragica! Statisticamente si è rilevato che in ogni palazzo nelle zone comprese  in tutta l’area territoriale  tra i comuni della provincia di Napoli, Caserta, Benevento, Salerno ed Avellino, vi è almeno un bambino affetto da patologie tumorali. Molti medici accusano l’associazione di creare una situazione di allarmismo. L’allarme c’è e deve essere diffuso e affrontato, non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi e continuare a vivere in un mondo in cui i fiori della società, i bambini, muoiono ogni giorno.

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Il presidente dell’ associazione Tina Zaccaria il primo dicembre 2014 ha partecipato ad un convegno tenutosi in Villa Fernandes nel comune di Portici insieme ad altri personaggi interessati alla questione “Terra dei Fuochi” come Don Maurizio Patriciello, l’oncologo Antonio Marfella, il procuratore capo del distretto antimafia di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho e il presidente del Collegamento Campano contro le camorre per la legalità e la non violenza G.Franciosi LenadroLlimoccia.

Tina Zaccaria ha testimoniato la sua storia coraggiosa di madre che ha perso una figlia di 13 anni e la storia dell’associazione nata per eliminare queste tragiche e assurde morti sensibilizzando le coscienze di ognuno di noi. Purtroppo il governo italiano nonostante l’effettivo allarme continua ad ignorare la situazione creando delle leggi assolutamente fatue e ridicole che alle nostre orecchie risuonano come un eco lontano carico di amarezza. Il ministro della salute Lorenzin ha dichiarato che l’alto tasso del cancro in Campania è il frutto di cattive abitudini come alcool, fumo e poco sport. Basti pensare all’alta percentuale di morti per capire come questa dichiarazione è decisamente assurda! Le vittime della Terra dei Fuochi sono soprattutto bambini e dunque è impossibile immaginare che venga somministrato a creature di due anni alcool e fumo.

Il presidente Tina Zaccaria in un’intervista afferma:”La Terra dei Fuochi non si spegne perchè non si vuole spegnere. Passeremo alla storia come il popolo che ha avvelenato i propri figli. Dobbiamo dire NO a questo sistema!“. Come si può agire? Innanzitutto combattendo la criminalità organizzata e poi comprendere le zone dove sono concentrare maggiormente le patologie in modo da analizzare quelle terre. Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e attivo nel movimento per spegnere la Terra dei Fuochi, dichiara al convegno in Villa Fernandes:”Come si fa a fare giustizia a quella mamma alla quale hanno ucciso un figlio?“. Insomma la questione è carica di tante domande, di tante realtà maligne e contraddittorie, di uno Stato che si unisce alla malavita e abbandona completamente il suo popolo che piange.


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