Torre del Greco, le ruspe non si fermano


Dopo anni di incuria e degrado, di abbandono del territorio da parte delle Amministrazioni comunali, per connivenze o semplicemente per inefficienze, qualcosa si muove e sono le ruspe ad andare avanti. Gli abbattimenti di edifici abusivi nel Vesuviano vanno avanti senza soluzione di continuità. A pagarne il costo sociale sono le famiglie che da anni erano state solo nel loro abuso. Il Mattino ci parla di un nuovo caso.

Hanno trascorso la seconda notte nel municipio di Torre del Greco e sono ancora insediati nella sala dove si svolgono le riunioni delle commissioni consiliari i sei componenti della famiglia che da venerdì sera hanno occupato alcune stanze di Palazzo Baronale per protestare contro l’abbattimento della palazzina abusiva a tre piani di via Sotto ai Camaldoli dove abitavano da anni.

La notte è trascorsa senza grossi problemi, riferisce uno dei cinque figli dell’anziana coppia proprietaria dello stabile che le ruspe stanno provvedendo a demolire. Il discorso – aggiunge – vale anche per mia madre, che è stata di recente operata al cuore e ha praticamente perso la vista. La famiglia intende restare nel municipio fino a quando non saranno date risposte chiare sul suo futuro. Con la demolizione delle nostre case – affermano – siamo rimasti senza un tetto e praticamente senza lavoro, visto che nello stabile che stanno abbattendo c’era anche una cella frigorifero di 60 metri quadrati che – concludono – ci serve per conservare i fiori che coltiviamo nella vicina area serricola.


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