20 anni per il pizzaiolo di Torre del Greco. Impugnata in Cassazione la sentenza di primo grado


Impugnata in Cassazione dalla Procura della Repubblica di Venezia la sentenza di primo grado che ha condannato a 20 anni con rito abbreviato Antonio Ascione, il pizzaiolo originario di Torre del Greco che il 23 luglio 2017 uccise a coltellate l’ex moglie Maria Archetta Mennella.

Ad annunciare la notizia sono stati i familiari della vittima, tramite l’avvocato Alberto Berardi. Il pm Raffaele Incardona ha fatto ricorso alla Suprema Corte, in quanto la sentenza con rito abbreviato del 4 ottobre 2018 pronunciata dal giudice Massimo Vicinanza, precludeva l’istanza alla Corte d’Appello nel secondo grado.

L’avvocato Alberto Berardi ha appellato la sentenza presso la Corte d’Appello ma solo ai fini civili; in sede penale il ricorso è stato invece presentato dal difensore di Antonio Ascione, Giorgio Pietramala.

Nel ricorso in Cassazione, notificato alle parti il 9 aprile scorso, il pm Incardona punta sui motivi futili non riconosciuti dal giudice, che ha concesso la riduzione della pena rispetto all’ergastolo. La gelosia di Ascione non è stata giudicata cieca e ordinaria, bensì punitiva.


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