Napoli. Nuove strumentazioni per esplorare la Galleria Borbonica


La Galleria Borbonica di Napoli, da pochissimo scoperta nel sottosuolo della città, è una testimonianza archeologica ancora misteriosa e sconosciuta: la sua posizione sotterranea e la sua antichità rendono il lavoro di studiosi ed archeologi sempre più difficile ed esplorarla a fondo rischierebbe di compromettere per sempre l’intero sito. E’ per questo che, per mapparne la superficie, verranno impiegati macchinari tecnologicamente avanzatissimi che, prima d’oggi, sono stati adoperati per analisi vulcanologiche.

L’operazione è una sperimentazione del progetto del Distretto “METROPOLIS- Metodologie e tecnologie integrate e sostenibili per l’adattamento e la sicurezza di sistemi urbani” e vanta la collaborazione e le risorse del “Distretto ad Alta tecnologia STRESS” e della “Sezione di Napoli dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN)”. L’obiettivo è quello di scandagliare l’intera area con questi strumenti poco invasivi per riuscire a mappare la Galleria senza causare il minimo danno alla struttura. Il primo esperimento con questo tipo di macchinari è stato svolto il mese scorso ed ha dato risultati positivi al punto da autorizzarne un utilizzo prolungato all’interno del sito archeologico.

Come spiega anche Giulio Saracino, professore della Federico II e ricercatore dell’INFN, sul Mattino: “Lo scopo del progetto è quello di verificare la capacità del rivelatore di evidenziare alcune cavità note presenti al di sopra del rivelatore, così come è posto nella posizione attuale in prossimità della cisterna. In una seconda fase il rivelatore verrà dislocato in maniera da poter ‘scoprire’ eventuali cavità non note o delle quali non si conosce più esattamente la posizione”


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI